• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32615
cerca ... cerca ...
PIANO 2025-2027

Acquacoltura: salute dei pesci e qualità dei prodotti ittici

Acquacoltura: salute dei pesci e qualità dei prodotti ittici
Pubblicato il programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2025-2027. Focus sulle malattie dei pesci e sulla biodiversità per un rilancio produttivo. 
Gli obiettivi del Piano riguardano principalmente la crescita economica del settore, lo sviluppo delle tecnologie, delle produzioni e dell'occupazione. Le strade per raggiungerli passano per la formazione, il sostegno finanziario, la sostenibilità, la qualità e la sicurezza dei prodotti ittici.

Specie aliene, clima e salute animale- Il Piano prevede infatti l'adozione di metodiche di allevamento che garantiscano "elevati standard qualitativi e sanitari", con particolare  sostegno alla prevenzione e gestione delle malattie dei pesci, ottimizzando l'uso di farmaci veterinari e gli ingredienti funzionali nei mangimi.
Oltre alla biodiversità minacciata da specie aliene invasive (su tutte il granchio blu), il settore è afflitto dagli effetti del cambiamento climatico, che si fanno sentire anche sulla salute degli animali, con la comparsa di nuove patologie o recrudescenza di agenti patogeni da tempo conosciuti che, soprattutto a causa dell'incremento delle temperature, diventano piu' aggressivi.
Lunghi periodi di siccita' hanno determinato notevoli variazioni in termini quali-quantitativi dell'acqua che hanno condizionato sia le produzioni in essere sia la salute degli stock ittici.

I numeri del comparto ittico- L'Italia e' uno dei leader europei per la produzione di pesci (come trote), novellame di specie marine (spigole ed orate), storioni e relativa produzione di caviale. Inoltre, e' uno dei maggiori produttori di molluschi bivalvi.
Sulla base della BDN del Ministero della Salute sono più di  500 gli impianti d'acquacoltura attivi, a cui si sommano: gli impianti d'acquacoltura estensivi tradizionali nelle aree costiere di transizione e acque lagunari salmastre (circa 80 vallicolture attive nell'Alto Adriatico), oltre 40 centri ittiogenici dediti all'attivita' di ripopolamento delle acque dolci e oltre 1.500 laghetti di pesca sportiva ricreativa la cui attivita' e' fortemente interconnessa con quella dell'allevamento ittico.
Gli impianti di molluschicoltura attivi (considerando sia gli allevamenti di mitili che di ostriche e vongole) sono 294.

La domanda supera la produzione-  La tendenza dei consumi dei prodotti ittici è in continua crescita. E' invece ancora ridotto l'apporto delle produzioni nazionali di acquacoltura e pesca al fabbisogno nazionale: nell'insieme riescono a soddisfare appena il 25% della domanda del mercato al consumo. Per contro, aumentano i prodotti dell'acquacoltura immessi nel mercato al consumo la cui etichettatura non corrisponde alla normativa europea. Di qui la necessita' di qualificare il prodotto nazionale e di adottare certificazioni di standard di qualità.

DECRETO 16 aprile 2025
Adozione del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura 2025-2027. 

Benessere dei pesci allevati, D'Eramo: sì a tavoli tecnici