La plenaria di Strasburgo ha approvato il primo regolamento che stabilisce standard minimi a livello di Unione Europea per l’allevamento, l’alloggio e la gestione di cani e gatti. E' la prima iniziativa legislativa di questo genere rivolta ai cani e ai gatti allevati, ospitati nei rifugi e nelle case di milioni di famiglie europee.
Con 457 voti a favore, 17 contrari e 86 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato la sua posizione negoziale su norme europee che mirano a migliorare il benessere e la tracciabilità di cani e gatti. La plenaria di Stasburgo, in prima lettura, ha votato sulla proposta di regolamento della Commissione Europea e sulla relazione emendativa della Commissione AGRI.
La relatrice
Veronika Vrecionová, presidente della Commissione per l'agricoltura del Parlamento Europeo considera il voto della plenaria "
un chiaro passo avanti contro l’allevamento illegale e l’importazione irresponsabile di animali da paesi terzi". Il voto odierno di Strasburgo- prosegue Vrecionová "
rappresenta un solido punto di partenza per un confronto costruttivo con la Commissione e il Consiglio".Highlights- Nel testo adottato, gli eurodeputati chiedono per tutti i cani e gatti nell’UE:
- l'obbligo di identificazione individuale tramite microchip
- il divieto di tenerli e venderli in negozi di animali.
- la registrazione in banche dati nazionali interoperabili. I numeri di identificazione dei microchip, insieme alle informazioni contenute sulla banca dati nazionale corrispondente, dovrebbero essere conservati in una banca dati indicizzata gestita dalla Commissione.
Cani e gatti provenienti da paesi terzi - I cani e i gatti importati da paesi terzi a scopo di vendita dovrebbero essere dotati di microchip prima dell’ingresso nell’UE e poi registrati in una banca dati nazionale. Invece, per quanto riguarda i proprietari di animali che entrano nell’UE, si richiede la preregistrazione dei loro animali in una banca dati online, almeno cinque giorni lavorativi prima dell’arrivo. Per evitare che cani e gatti entrino nell’UE come animali da compagnia non commerciali per poi essere successivamente venduti, i deputati vogliono estendere tali norme anche alle importazioni per scopi non commerciali.
Allevamento e benessere di cani e gatti- L’allevamento tra genitori e figli, nonni e nipoti, così come tra fratelli e sorelle, anche solo da un genitore in comune, deve essere vietato, sostengono i deputati. Si chiede inoltre un divieto di allevamento di cani o gatti con tratti conformazionali eccessivi che comportino un elevato rischio di effetti negativi sul loro benessere, nonché il divieto di utilizzo di questi animali – e di cani e gatti mutilati – in mostre, esposizioni o competizioni.
Si dovrebbe infine vietare di legare gli animali, salvo nei casi necessari per cure mediche, e l’uso di collari a punte o a strozzo privi di dispositivi di sicurezza.
Prossime tappe- I negoziati si spostano ora nel Consiglio Europeo per uun regolamento adottabile nella sua forma definitiva. La DgSante sta già lavorando agli atti delegati ed esecutivi previsti dal regolamento e, allo scopo, ha avviato una
consultazione fra i Veterinari sul cosiddetto
extreme breeding.
Contesto- Secondo la Commissione, circa il 44% dei cittadini dell’UE possiede un animale domestico e il commercio di cani e gatti è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, con un valore annuo stimato di 1,3 miliardi di euro. Circa il 60% dei proprietari acquista il proprio cane o gatto online. In assenza di standard minimi comuni in materia di benessere animale per cani e gatti nei vari Stati membri, la Commissione ha presentato queste nuove regole il 7 dicembre 2023.
Il commercio di cani e gatti nell’UE vale 1,3 miliardi di euro all’anno; il 60% dei proprietari acquista il proprio cane o gatto online