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CONSIGLIO REGIONALE

Professionisti e Pa: c'è l'equo compenso anche in Veneto

Professionisti e Pa: c'è l'equo compenso anche in Veneto
Il Presidente Montagnoli: "è il frutto dell’unificazione di tre progetti di legge e parte da proposte di Confprofessioni Veneto".

Ieri il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità la proposta di legge di iniziativa consiliare “Disposizioni in materia di tutela delle prestazioni professionali e di contrasto all'evasione fiscale”.

Alessandro Montagnoli, relatore e presidente della Prima Commissione consiliare della Regione Veneto ha dichiarato che questa legge è «il frutto dell’unificazione di tre progetti di legge e parte da proposte di Confprofessioni Veneto, in particolare da Marco Natali e dal presidente regionale Roberto Sartore". Montagnoli ha anche sottolineato che si tratta di "una legge che anticipa la normativa nazionale e che nasce dalla base e dal territorio".

Il commento di Confprofessioni Veneto- "E' il frutto di un silenzioso lavoro di questi ultimi mesi da parte di Confprofessioni Veneto e della sua dirigenza"- ha commentato il presidente di Confprofessioni Veneto, Roberto Sartore.
Per Marco Natali, presidente di Fondoprofessioni e consigliere nazionale di Confprofessioni, "i professionisti del Veneto vedono finalmente riconosciuto il loro diritto a un compenso equo per le prestazioni rese alla Regione e alle società controllate, che si impegnano a contrastare clausole vessatorie nell'esecuzione degli incarichi conferiti ai professionisti».

Cosa prevede il testo della legge- La Regione del Veneto, gli enti amministrativi dipendenti - ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale e le società controllate-  nel rispetto dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficienza, promuovono la tutela delle prestazioni professionali e il rispetto del principio dell'equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti, anche al fine di contrastare l'evasione fiscale».

Viene considerato ‘equo’ il compenso che risponde a due requisiti concorrenti e non alternativi: la proporzionalità alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, e la conformità ai parametri previsti dalle disposizioni ministeriali in materia. In conformità a quanto previsto dalla normativa nazionale, quindi, l'obiettivo sostanziale è quello di far fronte al fenomeno dello svilimento della figura del libero professionista (i dati ISTAT sulla rilevazione sulle forze di lavoro documentano che nel Nord Italia il numero di liberi professionisti nel 2017 ammontava a 733,4mila lavoratori) prevedendo compensi non correttamente parametrati alla qualità e quantità delle prestazioni richieste o addirittura compensi simbolici.

Il correlatore, la Consigliera Zottis, ha auspicato il monitoraggio periodico dell’applicazione della legge.

Il Consiglio regionale approva il Pdl sulla tutela delle prestazioni professionali e l'equo compenso