• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31071
DOPO LA MANOVRINA

No allo split payment: sottrae liquidità ai professionisti

No allo split payment: sottrae liquidità ai professionisti
Confprofessioni critica la decisione di estendere ai professionisti la scissione dei pagamenti IVA. Le ragioni del no.
Lo split payment introdotto dalla 'manovrina' Gentiloni-Padoan "sottrae preziosa liquidità agli studi professionali in una fase di grave crisi economica dei liberi professionisti".

E' negativo il commento del Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, secondo il quale le più colpite saranno le professioni tecniche, ma anche avvocati e commercialisti.  In generale, "i professionisti versano già la ritenuta d'acconto- fa notare Stella- ricordando anche la fatturazione elettronica e la trasmissione trimestrale dell'Iva. «Incassiamo un importo ridotto in un quadro che è già di grande difficoltà. Negli ultimi anni il fatturato dei professionisti – spiega - è calato da categoria a categoria dal 20 al 40 per cento".

Lo split payment riguarda le fatture emesse dai professionisti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni a cui sono stati prestati servizi professionali. E' il meccanismo che anticipa il pagamento dell'Iva, comportando per i professionisti l'incasso soltanto del netto della fattura. L'Iva sarà trattenuta dall'ente pubblico e poi girata al fisco.

"I professionisti che operano con la pubblica amministrazione devono emettere fattura elettronica alla pari delle imprese, la differenze rispetto al passato con questa nuova manovra è che oggi su una fattura emessa da un professionista con la futura elettronica la pubblica amministrazione non pagherà più l'IVA perché la tratterrà e la verserà direttamente all'erario. Quindi si tratta di un problema di natura finanziaria che finisce per pensare gravemente sui professionisti che subiscono alla fonte la ritenuta d'acconto".

"Si tratta - ha continuato Stella - proprio di uno sfasamento temporale finanziario di cui vengono penalizzati i professionisti, soprattutto le professioni tecniche, che operano frequesntemente con le pubbliche amministrazioni".  Nel momento stesso in cui la P.A. non versa più l'IVA, rileva Stella, i professionisti non possono più fare compensazioni tra IVA a credito e a debito.

Le modifiche si applicano dalle fatture emesse dai professionisti verso la PA a partire dal 1 luglio 2017.