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DOPO IL CASO MACRI'

La rabbia degli Ordini calabresi: aprire un dibattito e fare autocritica

La rabbia degli Ordini calabresi: aprire un dibattito e fare autocritica
Un'invettiva alla politica e un appello alla Categoria: "La rabbia è tale e tanta da portarci ad esternare lo stato d’animo e la richiesta di aiuto di tutti i professionisti onesti".

I Presidenti degli Ordini provinciali della Calabria hanno espresso "solidarietà, umana e professionale" al Dirigente Veterinario Roberto Macrì (Asl di Catanzaro) dopo la lettera minatoria recapitatagli da anonimi criminali presso la sua abitazione il 5 agosto scorso. "Gli siamo vicini comprendendo il suo stato di disagio e quello della famiglia" scrivono i Presidenti  Giuseppe Caparello (Catanzaro) Anna Palucci (Cosenza), Francesco Foglia (Crotone), Rocco Salvatore Racco (Reggio Calabria) e Francesco Massara (Vibo Valentia).

Professionisti onesti schiacciati da omertà in un territorio difficile- Allo "sgomento" si unisce l'indignazione: "Non si contano più tali vicende che, in forme palese od occulte, vedono coinvolgere la nostra categoria con percentuali preoccupanti e sempre in incremento"- si legge nel comunicato. Quindi le richieste alla classe politica e l'appello a "tutti i professionisti onesti, che operano giornalmente in trincea quasi schiacciati da una cultura omertosa e da norme inclementi che in territori come il nostro è difficile far rispettare".

Le richieste alla classe politica - I Presidenti dei cinque Ordini calabresi reiterano alcune priorità:
•  rivolgere un maggiore interesse verso una categoria che rappresenta uno dei pilastri principali della prevenzione in sanità;
•  impedire che il ruolo della medicina veterinaria pubblica sia di fatto ad esaurimento;
• rimediare all'età media dei medici veterinari pubblici, molto vicina ai 60 anni,  con assunzione di giovani, di personale di vigilanza, amministrativo, ausiliario;
•  prendere atto che per un banale controllo verso attività di competenza della medicina veterinaria si presentino “battaglioni” di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Guardia Costiera, Polizia Provinciale ecc. e, per gli stessi servizi o anche più complessi, il medico veterinario nella migliore delle ipotesi è affiancato da un tecnico della Prevenzione.

Ai nostri iscritti ed alle nostre rappresentanze sindacali - "Per evitare il perpetuarsi di atti intimidatori e criminosi" i cinque Presidenti sollecitano gli iscritti e le rappresentanze sindacali ad aprire "un dibattito franco ed onesto, un’autocritica". Nel comunicato scrivono che "tali azioni criminose ci sono anche per il comportamento, difforme e “leggero” di non molti colleghi che devono essere stanati e riportati sui binari della buona Amministrazione. Oggi più che mai dobbiamo crescere culturalmente, osservare il nostro codice deontologico, il giuramento professionale e lottare con i denti contro coloro che cercano di aggredire ed usurpare la nostra bella e non facile professione".

Roberto Macrì, "un grande combattente"- "Al collega Roberto Macrì, che è un grande “combattente”, facciamo presente che ci siamo, nelle Sedi Ordinistiche e Giudiziarie, lo invitiamo a continuare serenamente la sua attività professionale contrapponendo al marciume di alcuni territori l’onestà, la professionalità, la signorilità, la fermezza che lo hanno sempre contraddistinto".

Lettera minatoria a Macrì, Anmvi scrive a Schillaci e Piantedosi

COMUNICATO_STAMPA_ORDINI_VETERINARI_DELLA_CALABRIA.pdf135.09 KB