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INFORMAZIONI FACOLTATIVE

Carni bovine: in etichetta più benessere, in calo antibiotici e ogm

Carni bovine: in etichetta più benessere, in calo antibiotici e ogm
 Stato dell'arte dei disciplinari di etichettatura facoltativa delle carni bovine. Il Sistema SQNBA potrebbe renderli meno attrattivi. I nuovi claim guardano alla sostenibilità.

Il Ministero delle Politiche Agricole pubblica la relazione annuale sull'etichettatura facoltativa delle carni bovine. I dati - riferiti al 31/12/2022 - provengono dagli organismi indipendenti di controllo e descrivono lo stato dell'arte del sistema di etichettatura facoltativa, un sistema semi-volontario, che richiede l'osservanza di prescrizioni vincolanti dettate dai regolamenti europei e dai disciplinari. La relazione offre un andamento delle informazioni facoltative riportate in etichetta e descrive l'evoluzione dei disciplinari anche alla luce del nuovo Sistema SQNBA.

Etichette e sensibilità sociali -  Le nuove informazioni introdotte a partire dal 2016 relative al benessere animale e il mancato utilizzo di antibiotici in allevamento (dal 2017) "continuano ad interessare la filiera della carne bovina", anche se le informazioni sugli antibiotici registrano una flessione rispetto al 2021. L'evoluzione riflette le sensibilità del consumatore e vede emergere nuovi claim di sostenibilità. La relazione evidenzia che "per 1 italiano su 2 è il Veterinario che dovrebbe indirizzare l’allevatore verso un allevamento sostenibile e responsabile".

Un sistema superato? La relazione osserva che il nuovo Sistema SQNBA- legato ai fondi PAC-  potrebbe non rendere conveniente l’adesione a due distinti sistemi di certificazione, con la fuoriuscita di molti allevamenti dal sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine. Questo sistema- si legge nella relazione- rimarrebbe esclusivamente per le informazioni relative al sistema di allevamento e all’alimentazione del bestiame. La relazione afferma che "il futuro dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine potrebbe subire una riduzione d’interesse degli operatori rispetto al passato, in particolare se il sistema (SQNBA) non verrà utilizzato per comunicare alcune informazioni legate alla sostenibilità ambientale della filiera della carne".

Le informazioni facoltative più riportate in etichetta-  Fra i disciplinari operativi nel 2022 le informazioni più riportate in etichetta sono: categoria, età dell’animale, la denominazione e sede dell’allevamento e il periodo di ingrasso/allevamento in Italia; si tratta di tipologie di informazioni che possono essere raccolte direttamente o indirettamente dalla documentazione che accompagna l’animale, e quelle ricavabili dall’anagrafe bovina. Data di nascita, età, categoria, razza e tipo genetico, previste in etichetta da oltre il 90% dei disciplinari operativi; seguono la denominazione e la sede dell'allevamento (86%) e il periodo di ingrasso in Italia (78%).

Allevamento e macello
- Il sistema di allevamento è un richiesto dal 53% dei disciplinari per l'etichettatura facoltativa, mentre la denominazione dell'allevamento di nascita è prevista nel 14% dei casi. La Regione d'allevamento è prevista nel 39% dei casi. I disciplinari che prevedono la denominazione macello e la data di macellazione sono rispettivamente il 48% e il 68% del totale dei disciplinari operativi.  Il 28% dei disciplinari richiede l'indicazione in etichetta del laboratorio di sezionamento.

Benessere, antibiotici e Ogm- Dai dati emerge che il 60% dei disciplinari operativi nel 2022, porta in etichetta l'informazione sul benessere animale in allevamento, valutato secondo lo standard ClassyFarm - Centro Referenza Nazionale benessere animale (CReNBA); il 52% riporta "allevato senza uso di antibiotici". L'assenza di fattori di crescita e la sospensione dei trattamenti terapeutici è riportata rispettivamente soltanto nel 4% e nel 5% dei casi. Rispetto al 2021 si osserva un aumento percentuale delle informazioni “Benessere animale in allevamento valutato secondo lo standard CReNBA/ClassyFarm (+1%) e una diminuzione per le informazioni “allevato senza uso di antibiotici” (-11%). In calo anche altri claim come: “alimentazione non OGM” (-14%), “alimentazione priva di grassi animali aggiunti” (-14%) e “sistema di allevamento” (-16%).

Informazioni meno presenti-  L'informazione sulla composizione della razione alimentare è prevista dal 19% dei disciplinari. La frollatura è una informazione prevista dal 27% dei disciplinari attivi. Risultano meno frequenti nel novero delle informazioni facoltative in etichetta, i dati relativi al mancato utilizzo nella razione alimentare di materiale non OGM o alla composizione della stessa e l’esclusione di insilati nella razione alimentare. Solo il 3% dei disciplinari prevede l’eventuale indicazione in etichetta dell’esclusione di fattori di crescita; mentre un notevole incremento si è assistito per le informazioni legate alla non somministrazione di antibiotici ai bovini (49%) nel 2016 erano solo il 5% (4 organizzazioni). Infine, sono diminuite al 25% (-1% rispetto al 2021) le filiere che forniscono tra le informazioni la frollatura (mentre tra le organizzazioni operative, questa informazione ha avuto un incremento del 2%). Nel corso del 2021 ulteriori organizzazioni hanno introdotto l’informazione legata al benessere animale per un totale di 66 organizzazioni (57%; + 7%); nel corso del 2021 erano 59.

Principali organismi di controllo- Tra gli organismi indipendenti responsabili della certificazione delle organizzazioni di etichettatura delle carni bovine, il più presente è il CSQA Certificazioni S.r.l. che nel corso del 2022 è autorizzato ad effettuare i controlli di conformità in 44 organizzazioni di etichettatura  Seguono, per numerosità, SGS Italia S.p.A e  3A-PTA.

Dalla BSE al Sistema SQNBA- L'etichettatura facoltativa delle carni bovine nasce nel 2003, in risposta alla crisi economica scatenata dalla BSE. L'obiettivo era di restituire potere commerciale al settore primario e rilanciare il mercato delle carni bovine. Nel 2011, con il Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia, alle garanzie di rintracciabilità si sono affiancate le garanzie di qualità,  fra cui la possibilità di identificare un prodotto alimentare come “prodotto da allevamento sostenibile". Sempre nel 2022, il decreto interministeriale  2 agosto 2022 ha dato il via al “Sistema di qualità nazionale benessere animale”(SQNBA). I relativi disciplinari- in lavorazione- andranno a rafforzare i criteri e le garanzie di veridicità delle informazioni veicolate al consumatore finale.

2.033 allevamenti pronti per SQNBA - Al 2022, sono 2.033 gli allevamenti che garantiscono l’informazione Benessere animale in allevamento valutato secondo lo standard CReNBA, nell’ambito dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine (+ 190 allevamenti rispetto all’anno 2021). Questi allevamenti "già soddisfano molti dei requisiti di benessere animale che saranno richiesti dal SQNBA e potrebbero transitare in detto sistema con piccoli adeguamenti agli altri requisiti che saranno previsti, quali ad esempio il non uso di antibiotici".
La relazione evidenzia che "la stragrande maggioranza dei 2.033 che garantiscono l’informazione benessere animale, non fanno uso di antibiotici almeno negli ultimi 4 mesi di allevamento (1.246 allevamenti). Pertanto, non appena disponibili ed approvati i requisiti di certificazione per i bovini da carne, molti allevamenti che oggi operano nell’ambito dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine prevista dal D.M. 16 gennaio 2015, potrebbero, con pochi adeguamenti, qualificare ulteriormente la loro produzione aderendo al sistema di qualità nazionale benessere animale".


Rapporto monitoraggio etichettatura facoltativa carni bovine - anno 2022