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PARERE EFSA

EFSA conferma: è l'uomo a trasmettere il Covid agli animali

EFSA conferma: è l'uomo a trasmettere il Covid agli animali
L'EFSA ha aggiornato la valutazione del rischio di infezione da SARS-CoV-2 da parte degli animali. I contagi hanno per lo più origine da un essere umano infetto.
L'EFSA ha condotto uno studio per valutare la suscettibilità delle specie animali all'infezione da SARS-CoV-2. Secondo il gruppo di esperti scientifici, il virus trasmesso dagli animali da compagnia all'uomo ha una probabilità molto bassa o nulla di avere un impatto sulla circolazione nella popolazione generale.

In questo parere, all'EFSA è stato chiesto di esaminare le specie animali suscettibili all'infezione da SARS-CoV-2 che svolgono un ruolo nella sua epidemiologia. Ad oggi, le specie animali note per trasmettere il virus sono il visone americano, il cane procione, il gatto, il furetto, il criceto, il topo domestico, il pipistrello della frutta egiziano, il topo cervo e il cervo dalla coda bianca. 

Il criterio utilizzato per classificare le specie animali preoccupanti per l'epidemiologia è la capacità di diffondere virus infettivi e di trasmettere SARS-CoV-2 ad altri individui.

Animali da compagnia - Tra le specie animali da compagnia, gatti, furetti e diverse specie di criceti sono quelle più a rischio di infezione da SARS-CoV-2, che molto probabilmente ha origine da un essere umano infetto. In queste situazioni, vi è un rischio molto basso di infezione da spillback per l'uomo, afferma lo studio, e una trasmissione da animale ad animale scarsa o nulla, come indicato dall'analisi genomica.

Fauna selvatica - Finora non sono stati segnalati casi di fauna selvatica infetta. 

Animali d'allevamento - Tra gli animali d'allevamento, i visoni americani allevati per la produzione di pellicce hanno la più alta probabilità di essere infettati da esseri umani o animali e trasmettere il virus anche agli esseri umani. Ciò è dovuto sia alla suscettibilità intrinseca all'infezione di questa specie sia alle caratteristiche del sistema di allevamento dei visoni, con un'alta densità di animali tenuti in gabbie contigue. Tuttavia lo scenario è in miglioramento. Lo studio dell'EFSA conferma che in Europa sono in ribasso le infezioni negli allevamenti di visoni. Infatti se nel 2021 sono stati segnalati 44 focolai in allevamenti di visoni in sette Stati membri, nel 2022 ne sono stati segnalati 6 in due stati. 

Raccomandazioni - L'EFSA consiglia un corretto smaltimento dei rifiuti umani per ridurre i rischi di spillover alla fauna selvatica. Inoltre, il contatto con la fauna selvatica, specialmente se l'animale è malato o morto, dovrebbe essere ridotto al minimo. Non è raccomandato alcun monitoraggio specifico per la fauna selvatica, a parte testare gli animali raccolti dai cacciatori con segni clinici o trovati morti. I pipistrelli dovrebbero essere monitorati come ospiti naturali di molti coronavirus.