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CONFERENZA INTERNAZIONALE

Brucellosi, dopo 150 anni è ancora una minaccia

 Brucellosi, dopo 150 anni è ancora una minaccia
Summit internazionale su una infezione zoonotica fra le più diffuse nel mondo. In Italia persiste principalmente in alcune regioni del sud Italia e in particolare Sicilia.


Si è aperta questa mattina la Conferenza Internazionale sulla Brucellosi 2022, che fino a lunedì 19 settembre riunisce a Giulianova (Teramo) 270 ricercatori da tutto il mondo per fare il punto sulle strategie di lotta contro una malattia, nota alla comunità scientifica dal 1850, e che ancora minaccia la salute animale di molti Paesi.

Alla conferenza -organizzata dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise su incarico della International Brucellosis Society- partecipano i rappresentanti delle Istituzioni e delle massime organizzazioni internazionali: Ministero della Salute, Commissione Europea, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, FAO e Organizzazione Mondiale della Sanità Animale.
Il programma è articolato in nove sessioni, per altrettante aree tematiche:  Tassonomia, evoluzione, specie emergenti;  Genomica e proteomica;  Interazione ospite-patogeno; Immunologia; Vaccinazione; Diagnostica;  Brucellosi umana; Epidemiologia, controllo ed eradicazione; Brucellosi della fauna selvatica.L'obiettivo è di condividere strategie per ridurre gli effetti negativi della Brucellosi, rafforzare le collaborazioni intersettoriali e multidisciplinari nel contrasto di una malattia in continuo cambiamento e adattamento.

In tutto il mondo- “La comunità scientifica internazionale ha la necessità di accrescere le conoscenze e condividere le informazioni più aggiornate con i decisori politici” – dichiara il Direttore Generale dell'IZS di Teramo Nicola D’Alterio - questa è una priorità nel contesto del controllo e dell’eradicazione di una malattia che, va ricordato, è presente in tutto il mondo: in particolare nei Paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente, dell’Asia e dell’America Latina”. "La Brucellosi- prosegue- è una malattia che conosciamo da più di 150 anni eppure preoccupa ancora oggi perché continua a minacciare la salute animale e causare gravi danni economici, nelle aree a vocazione agricolo-pastorale e anche negli allevamenti industriali. Essendo una zoonosi rappresenta anche un problema di sanità pubblica, ma l’infezione da uomo a uomo è molto rara pertanto eradicare la malattia negli animali eliminerebbe quasi completamente il rischio per l’uomo”.

In Italia- “Nel corso della Conferenza saranno discussi i recenti progressi nella comprensione della biologia, della virulenza e dell’evoluzione del genere Brucella, gli sviluppi più recenti nelle procedure diagnostiche animali e di laboratorio, gli strumenti per la sorveglianza e il controllo, l’impatto della malattia sull’economia e sul commercio mondiale" aggiunge  Fabrizio De Massis, dirigente veterinario dell’IZS di Teramo, responsabile del Laboratorio di Referenza per le Brucellosi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH) e responsabile scientifico della Conferenza.

De Massis ricorda che "in Italia la malattia è ancora presente, anche se la maggior parte delle province del Paese ha acquisito la qualifica di ‘territorio indenne senza vaccinazione’: la malattia persiste principalmente in alcune regioni del sud Italia e in particolare Sicilia. Per quanto riguarda la prevenzione, ad oggi non esistono vaccini per gli esseri umani, il consiglio generale nelle regioni in cui la malattia è ancora presente negli animali è quello di non consumare prodotti freschi a base di latte non pastorizzato, mentre per chi svolge un lavoro a rischio è opportuno l’uso dei dispositivi di protezione individuale”.