• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30950
STUDIO LUISS FISE

L'impatto degli sport equestri sull'economia italiana

L'impatto degli sport equestri sull'economia italiana
"Una filiera lunghissima di servizi e di prodotti". L'equitazione, con i suoi 3 miliardi di PIL, richiede "una politica industriale dello sport".

Gli Sport equestri come risorsa del Paese. E’ stato questo il tema principale della conferenza “L’Impatto degli sport equestri nel sistema economico italiano” (video) tenutasi alla Luiss Business School  di Roma, nel corso della quale è stata presentata la ricerca “Il Cavallo Vincente”, lo studio realizzato dalla Luiss Business School in collaborazione tra la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri). Riscoperta durante la pandemia, l'equitazione negli ultimi è stata praticata più che in passato per il contatto con la natura e con il cavallo. Una riscoperta di interessi, di vantaggi e di benefici per chi pratica l'equitazione anche a livello amatoriale.

La percezione sugli sport equestri non è ancora compiuta secondo Matteo Giuliano Caroli (Direttore del Centro di ricerche sull'innovazione sociale Luiss, nella foto). La cifra stimata oscilla tra i 2,7 e i 3,2 miliardi all'anno, derivanti non solo dall'attività sportiva, ma anche dalla filiera che ruota attorno al mondo del cavallo di circa 30mila addetti. I mezzi di trasporto, i finimenti, le sellerie, l'abbigliamento, i servizi veterinari. "E' un dato significativo che evidenzia la ricchezza del nostro movimento", così Simone Perillo, segretario generale della FISE.
"E' una filiera lunghissima- aggiunge Caroli- di servizi e di prodotti molto significativa. Abbiamo acceso i riflettori sull'equitazione con l'auspicio di aprire la strada a una vera e propria politica industriale dello sport".

Nel corso della tavola rotonda, moderata da Marco Bellinazzo (Giornalista de Il Sole 24 Ore), è stato sottolineato come, con lo sviluppo di nuove tecniche e nuove tecnologie, si stia assistendo ad una progressiva sofisticazione del mercato sportivo, che quindi si tramuta in un vero e proprio mondo di opportunità lavorative ed economiche per il futuro, andando ad incidere anche e soprattutto sul PIL del Paese.

Marco Di Paola, presidente Fise, ha commentato: “Il cambiamento d’epoca che la nostra società sta vivendo, evidenzia quanto lo sport non sia più solamente il raggiungimento di un primato olimpico o internazionale, ma un vero e proprio percorso formativo per tante giovani generazioni e un momento dedicato al benessere psico-fisico di tanti adulti, che influenza fortemente gli stili di vita della società contemporanea. Tutte le famiglie vogliono fare attività fisica e dedicano una parte del proprio budget annuale allo sport. La missione delle Federazioni, che è quella di ottenere il maggior numero di medaglie e primati sportivi, viene implementata dall’impegno di intercettare e soddisfare una nuova utenza, che vede nello sport una parte integrante del proprio stile di vita".

Tra gli ospiti il Presidente del CONI Giovanni Malagò ed il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Valentina Vezzali. Malagò ha parlato di "un fiore all'occhiello per il nostro Paese", mentre Vezzali ha annunciato "una riforma sul lavoro sportivo" in via di definizione insieme al sostegno strutturale, per arrivare a "un'Italia in cui ci siano impianti per fare sport". (video)