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IL VERTICE CON LA FILIERA

HPAI, analisi filogenetica ricostruisce il viaggio del virus

HPAI, analisi filogenetica ricostruisce il viaggio del virus
E' stato un vertice d'urgenza quello del 2 novembre tra il Ministero della Salute, il comparto avicolo e le Regioni interessate. Diffusione interaziendale dopo l'introduzione dal selvatico.

La Direzione Generale della Sanità Animale e di Farmaci Veterinari ha trasmesso al settore avicolo gli esiti della riunione convocata martedì scorso, in seguito alla quale è stato emanato il dispositivo dirigenziale che - da oggi fino al 31 dicembre 2021- introduce stringenti misure di controllo, anche in applicazione delle soluzioni di intervento previste dai nuovi regolamenti europei di sanità animale. La riunione ha valutato l'istituzione di una ZUR (Zona di Ulteriore Restrizione) intorno alle zone di restrizione attualmente esistenti, .

Il Centro di referenza per l'Influenza Aviaria (IZSVE) ha condiviso e descritto i dati degli ultimi focolai HPAI registrati in Provincia Verona. Dalla analisi filogenetica, è emersa una “somiglianza” dei virus isolati nei focolai veneti con quelli isolati da Gennaio a Marzo 2021 in Nigeria e Senegal e poi ad Aprile dello stesso anno in Polonia ed Ungheria. L'analisi suggerisce la possibilità di una prima introduzione tramite il selvatico seguita poi da una diffusione interaziendale della malattia.

La Direzione ministeriale  ha ricordato l’importanza del coinvolgimento e della collaborazione delle filiere ai fini del contenimento della diffusione del virus, evidenziando come la rigorosa applicazione delle procedure di biosicurezza in azienda, oltre ai requisiti strutturali, rivesta un ruolo fondamentale nella lotta alle malattie infettive degli animali, in particolare per quelle ad alta diffusibilità.
Non da ultimo, i rappresentanti del Ministero hanno ricordato che,  ai sensi della Legge 218/1988, il mancato rispetto dei suddetti requisiti possa inoltre comportare l’esclusione dal diritto all’indennizzo.

Il Ministero ha quindi chiesto alle filiere di valutare la sostenibilità di un blocco delle movimentazioni assoluto all’interno delle zone di restrizione della durata di 6 giorni, con la possibilità di deroghe solo per estrema necessità legata a condizioni di benessere animale, al fine di individuare i rimanenti allevamenti sede di infezione e ridurre al minimo la comparsa di nuovi. Uno scenario "estremamente difficile gestire" secondo le le filiere e le Associazioni di categoria  anche in rapporto al benessere animale ed alle esigenze di macellazione entro un certo range di peso, oltrepassato il quale i soggetti vanno necessariamente abbattuti.
L'alternativa proposta dai produttori è stata di ridurre la densità di pollame nelle zone di restrizione attraverso macellazioni, in particolare di broiler, nel rispetto delle misure di biosicurezza

Alle difficoltà rappresentate dalle filiere, le Autorità competenti hanno prospettato una modulazione delle misure più stringenti e chiesto la collaborazione dei produttori a programmare con attenzione e flessibilità le attività di macellazione, così da consentire i previsti campionamenti pre-movimentazione, e di concentrare su pochi e ben definiti impianti di macellazione tale attività. Ribadita in ogni caso dalle autorità sanitarie presenti alla riunione, l’importanza dell’adozione in azienda di tutte le misure di biosicurezza necessarie per evitare ogni possibilità di passaggio del virus dai volatili al personale addetto ai lavori.

Le Associazioni e filiere hanno concordato sulla necessità di istituire una ulteriore zona di restrizione e di applicare all’interno della stessa le misure adottate con il dispositivo dirigenziale in vigore da oggi.