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VETERINARIA UFFICIALE

Controlli fuori orario, sì alla retribuzione ex CCNL

Controlli fuori orario, sì alla retribuzione ex CCNL
Se il Veterinario Ufficiale ne fa richiesta, le prestazioni rese a terzi al di fuori dall'orario di lavoro possono essere inquadrate come "obiettivo prestazionale incentivato".


La Regione Lombardia si è rivolta al Ministero della Salute per sapere se le prestazioni rese dai veterinari delle Aziende sanitarie locali fuori dall’orario di lavoro ordinario possano essere inquadrate, ai fini
retributivi e previdenziali, come obiettivo prestazionale incentivato previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. La risposta è stata favorevole, con una circostanziata spiegazione a cura del Direttore Generale Pierdavide Lecchini, pubblicata dal notiziario Sivemp Veneto e  basata sulle norme contrattuali (CCNL Area Sanità 2016-2018).

Il Ministero è dell'avviso che "le prestazioni rese dai  veterinari ufficiali nell’ambito dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali svolti a richiesta fuori dall’orario ordinario di lavoro, debbano essere preferibilmente inquadrate e disciplinate quali obiettivi prestazionali incentivati e che comunque la suddetta opzione debba essere attivata ogni qual volta che il veterinario ufficiale interessato ne faccia richiesta".

Il CCNL consente infatti di inquadrare e disciplinare l’attività professionale, richiesta a pagamento da terzi all’Azienda o Ente e svolta dal dirigente sanitario fuori dall’orario di lavoro, alternativamente, come attività libero-professionale intramuraria ovvero come obiettivo prestazionale incentivato finanziato con le specifiche risorse introitate. "La scelta tra le due opzioni previste è rimessa al dirigente interessato"- chiarisce la Direzione ministeriale.
 
Esiste anche una copertura finanziaria, appositamente prevista dal d.lgs. n. 32/2021,derivante dagli introiti derivanti dalla riscossione delle tariffe previste dalla normativa comunitaria e nazionale vigente. Si tratta- spiega la nota- di “partecipazione ai proventi di attività professionali, a pagamento richieste da terzi (utenti singoli, associati, aziende o enti) all’Azienda o Ente "anche al fine di consentire la riduzione dei tempi di attesa, secondo programmi predisposti dall’azienda stessa, d’intesa con le èquipes dei servizi interessati".

Inoltre, l'inquadramento come obiettivo prestazionale incentivato - , secondo il Ministero, potrebbe anche "permettere di superare le criticità di natura retributiva e previdenziale che attualmente limitano l’adesione da parte dei dirigenti veterinari delle Aziende sanitarie alle attività di controllo ufficiale richieste dai terzi fuori dall’orario ordinario di lavoro". In questo modo si consente alle autorità competenti di assicurare il conseguimento degli obiettivi e delle finalità di cui al Regolamento (UE) 2017/625.

Il tema è stato sollevato dalle rappresentanze sindacali lombarde.  Nel commento pubblicato da Sivemp Veneto la Segreteria Regione Lombardia SIVeMP parla di un risultato "raggiunto faticosamente ma efficacemente". Anche il Sivemp nazionale esprime soddisfazione per il riscontro del Ministero ed ora auspica "l’applicazione uniforme del Contratto in tutte le situazioni interessate".