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LA RISPOSTA DEL MINISTRO

Cingolani alla Camera sul Piano lupo e il rischio ibridazione

Cingolani alla Camera sul Piano lupo e il rischio ibridazione
La fuga di lupi dalla vicina Francia verso il Piemonte ripropone il tema dell'ibridazione del lupo italiano e la mancanza di un piano nazionale di gestione.


Nove mesi fa, la tempesta "Alex" ha colpito l’area faunistica di Saint Martine Vesubie (Francia) causando la fuga di lupi canadesi (neri) e lupi artici (chiari). La devastazione dell'area, a pochi chilometri dal confine italiano fa sì che questi animali (di taglia maggiore rispetto a lupo italiano), entrino in Italia, rappresentando un rischio di ibridazione". La vicenda è stata al centro di una interrogazione dell'On Flavio Gastaldi (Lega) allargata allo status degli ibridi che in Italia "non risulta totalmente chiarito". Secondo l'interrogante "vi è un vuoto legislativo, non essendo considerati né lupi né cani domestici", il che provoca " un enorme problema per la conservaazione della specie selvatica nelle Alpi".

Ieri, il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani ha risposto assicurando l'attenzione di Ispra, che ha avviato contatti con le regioni e le province autonome dell’arco alpino.Gli interventi possibili vanno dalla rimozione tramite cattura, all'accertamento dello stato genetico e sterilizzazione nei casi di ibridazione recente,alla captivazione, nel caso degli esemplari fuggiti da recinti in Francia.
"Non sussistono blocchi normativi per l’attivazione di tale forma di intervento"- ha risposto Cingolani. L’Italia "è tenuta ad adottare misure adeguate per monitorare, prevenire e mitigare l’ibridazione tra lupiselvatici e cani, comprese, se del caso, misure efficaci per ridurre al minimo il nu-mero di cani selvatici e vaganti e per vietare o limitare la detenzione di lupi e ibridicane-lupo come animali domestici".

Strutture di captivazione- Per quanto concerne le strutture di captivazione di lupi in Italia, Ispra ha lavorato alla stesura di indicazioni tecniche e linee guida per la gestione di tali strutture al fine del recupero di esemplari in difficoltà, e al fine di escludere ogni rischio di fuga degli animali. Al riguardo si può fare riferimento al «Protocollo per la gestione di esemplari dil upo (Canis lupus) in cattività» elaboratonel maggio 2018 nell’ambito del progetto Life WolfAlps .

Sul Piano Lupo- Dal 2015, l'Italia non riesce ad approvare il Piano nazionale per la conservazione del lupo. Il Ministero della Transizione Ecologica ha sollecitato il parere della Conferenza Stato-Regioni ottenendo soltanto la risposta della Sardegna, regione coordinatrice degli assessorati all'ambiente, circa il mancato accordo. Il Piano è rimesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri e allo stesso Ministero della Transizione Ecologica. "La questione più controversa- ha confermato il Ministro Cingolani- è sempre la disciplina delle deroghe per la cattura o abbattimento di lupi, dove non sembra trovarsi accordo fra le diverse regioni e province autonome".

D’altra parte - ha concluso il Ministro- "il Ministero ha attivato un importante progetto, in condivisione con le regioni, che prevede specifiche iniziative a sostegno della conservazione e gestione della specie".