Accertamenti in corso su Lauretta, l'unico esemplare femmina del Centro Visite del PNALM. Dalla fine di agosto, l'animale manifesta difficoltà nell’assumere la posizione quadrupedale, con rigidità di tutto il treno posteriore e con ripercussioni sulla regolare deambulazione. La stessa patologia che qualche anno fa aveva colpito un'altra femmina e per questo Lauretta sta ricevendo le stesse attenzioni sanitarie e diagnostiche in una clinica romana.
Dal Parco fanno sapere che l'esemplare ha 25 anni di età e trascorsi difficili. L'orsa fu ritrovata in condizioni molto critiche da alcuni escursionisti tedeschi, nel 1994. Dopo anni di cure e di custodia, il Direttore del Parco Luciano Sammarone si augura" che Lauretta non abbia bisogno di interventi e che soprattutto, vista l’età, possa stare ancora molto tempo con noi”.
Le cure prestate questa estate, a base di cortisone, avevano fatto registrare un notevole miglioramento, anche se solo momentaneo, infatti i sintomi si sono ripresentati e per questo si è deciso di sottoporla ad interventi diagnostici per escludere la presenza di malattie degenerative gravi o ernie discali. In clinica, il dottor Giulio Destrero ha provveduto a sottoporre l’Orsa ad una radiografia con mezzo di contrasto che ha evidenziato numerose ossificazioni intervertebrali diffuse alla colonna toracica e lombare, che proprio per la loro numerosità non consentono, per ora, un tentativo di risoluzione chirurgica. L’accertamento radiografico ha escluso però ernie midollari a livello cervicale e patologie tumorali della colonna. Dal consulto tra il veterinario del Parco, Dott. Leonardo Gentile, e i colleghi della clinica romana è stato concordato un nuovo ciclo di trattamenti di durata doppia rispetto al precedente, per valutare eventuali miglioramenti e successivamente prendere decisioni cliniche e diagnostiche ulteriori, compatibili con il quadro descritto.
Il trasporto da Pescasseroli a Roma è stato reso possibile da Dog’s Town, che ha messo a disposizione il mezzo e collaborato alla messa in sicurezza generale del trasferimento, per l'animale, per gli addetti del Parco e per i due medici veterinari che se ne sono occupati.
L'orso marsicano, sottospecie dell'orso bruno, proveniente si presume dai Balcani, un tempo era presente su tutto l'Appennino centro-meridionale.Oggi gli esemplari rimasti sono una cinquantina.