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LA RISPOSTA DEL GOVERNO

Abigeato e sospetta macellazione clandestina di cavalli

Abigeato e sospetta macellazione clandestina di cavalli
Furti di cavalli non destinati alla produzione di alimenti in Lazio. Il Governo: la Procura sta indagando, i controlli sono stati intensificati.

Negli ultimi sei mesi, nel nord del Lazio, sono stati rubati circa 80 cavalli e il sospetto degli allevatori è che gli animali siano destinati a un giro di macelli clandestini. Quali iniziative da parte del Governo? L'interrogazione a risposta immediata è stata rivolta dalla deputata Annagrazia Calabria (FI ) al Ministero dell'interno, che ieri ha risposto,in Commissione Affari costituzionali alla Camera, per voce del Sottosegretario Carlo Sibilia.
Secondo l'interrogante i cavalli rubati "sono tutti non Dpa", e "molti sono stati trattati con medicinali veterinari estremamente pericolosi e qualora gli animali fossero destinati clandestinamente alla macellazione".

Numeri più bassi- 
Il rappresentante del Governo ha innanzitutto precisato i dati: i furti di equini sono cinque (non 80 come indicato dall'On Calabria) e si sono verificati nel territorio dei comuni di Ladispoli, Cerveteri e Manziana. L'anno scorso, invece, i furti sono stati ventuno, tutti nel Comune di Bracciano.
Sui fatti, è in corso una indagine da parte della Procura di Civitavecchia. Secondo fonti di stampa, i 5 purosangue sono in possesso di passaporto Fise e sono identificati. I proprietari avrebbero offerto una ricompensa a chi li ritrovasse.

Controlli intensificati e sanzioni- ll Sottosegretario Sibilia ha riferito che sono stati intensificati i controlli presso macellerie, mercati delle carni in genere, imprese agricole, maneggi e circoli ippici, al fine di accertare eventuali irregolarità amministrative riguardo la provenienza e la commercializzazione per uso alimentare di carne animale, specie quella equina. Sono state, inoltre, poste in essere verifiche circa le condizioni di trasporto di animali vivi, anche al fine di accertare la presenza del microchip identificativo". Queste attività - svolte anche con i medici veterinari dell'A.S.L. della Regione Lazio- hanno consentito di elevare sanzioni amministrative per un totale di 19.300 euro.

Equini allo stato brado non identificati- Nell'area in questione, ha aggiunto il Sottosegretario Sibilia, gli equini sono prevalentemente allevati in zone rurali e suburbane e gran parte degli animali non è ospitata in scuderie ma lasciata allo stato brado, in ampi campi privati o demaniali facilmente accessibili a terzi. Inoltre, "un numero considerevole di animali risulta sprovvisto dei previsti documenti identificativi (microchip o passaporto identificativo), rendendo difficoltosa l'identificazione dei legittimi proprietari".

A parere dell'Arma dei Carabinieri "non può escludersi, infine, che diverse denunce di furto di animali siano collegate all'illecita distruzione delle carcasse, al fine di evitare il pagamento delle tasse di smaltimento", ha concluso Sibilia, assicurando  "la massima attenzione da parte della Prefettura di Roma e degli altri organi competenti in materia".