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OSSERVATORIO CNA

Professioni e professioni: crescono le non regolamentate

Professioni e professioni: crescono le non regolamentate
Le professioni non regolamentate sono state disciplinate nel 2013, ma è dal Jobs Act Autonomi che si attendono una vera svolta.
Dal cuoco al naturopata, dall'educatore-istruttore cinofilo al chinesiologo, questi lavoratori autonomi fanno parte di un mondo estremamente eterogeneo fotografato dal Terzo Rapporto CNA Professioni, presentato ieri a Roma.

Il Tavolo al Ministero del Lavoro- Alla presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, CNA Professioni  ieri ha sottolineato l’importanza di aver previsto nel Ddl Autonomi l’istituzione di "uno strumento di lavoro importante": un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo  (art. 17 del Ddl) con il compito di formulare proposte ed indirizzi operativi in materia di politiche del lavoro autonomo, con particolare riferimento ai modelli previdenziali e di welfare ed alla formazione professionale. "Questo riteniamo che sarà uno strumento utile- è la conclusione di CNA- aspettiamo a stretto giro l’apertura del tavolo a cui siamo pronti a dare il nostro massimo impegno e contributo".

Sarà dunque quella la sede di rivendicazioni, in parte già confluite nel Jobs Act degli Autonomi, categoria sotto la quale ricade un eterogeneo mondo di lavoratori indipendenti, di tipo professionale ordinistico e non ordinistico, prestatori di opera manuale, di servizi e di prestazioni intellettuali.

Il Ministro del Lavoro ha dichiarato anche che "c'è spazio per lavorare sul tema dell'equo compenso, argomento che va giustamente affrontato in quanto è legittimo che ci sia qualche standard a cui riferirsi. Per il  presidente di CNA Professioni, Giorgio Berloffa  "Il ministro Poletti ha colto in pieno sia le nostre domande che lo spirito, che non è solo quello di una richiesta passiva ma di una richiesta attiva, nel senso che vogliamo essere propositivi, al costo di aggiungere qualcosa nell'aliquota della gestione separata dell'Inps" ha concluso.

Chi sono- Secondo la Legge 4/2013 per “professione non organizzata in ordini e collegi" si intende l’attività economica, volta alla prestazione di servizi e opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con l’esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi (…), delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinate da specifiche normative.”

Quanti sono- I professionisti non iscritti a ordini professionali, in Italia, sono 325mila. Tra 2009 e 2016 sono aumentati del 33% (+80.428). Il reddito medio dei professionisti non iscritti a ordini professionali è di 17mila euro, in calo dell’1,1%.  I professionisti non ordinistici sono i soggetti muniti di partita IVA che, non disponendo di un ordine e di una propria cassa previdenziale, versano i loro contributi presso la Gestione Separata dell’INPS. Gli iscritti alla gestione separata Inps sono 325.172, con un reddito globale di circa 5,5 miliardi.

Terzo rapporto dell'’Osservatorio CNA sulle professioni non ordinistiche