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CRITERI IN GU

Come definire i costi e dei fabbisogni standard in sanità

Come definire i costi e dei fabbisogni standard in sanità
Sono in Gazzetta Ufficiale i criteri per individuare le Regioni che saranno prese ad esempio per stabilire gli standard regionali in sanità.
Prima saranno individuate cinque Regioni e in questa rosa le tre amministrazioni regionali che faranno da riferimento per definire i costi e si fabbisogni regionali nel settore sanitario. I criteri di questa selezioni sono stati stabiliti con una delibera del Consiglio dei Ministri, approdata ieri alla Gazzetta Ufficiale.

Primo criterio richiesto è di aver garantito l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Inoltre per entrare nella rosa dei cinque, ciascuna Regione dovrà aver garantito l'equilibrio economico finanziario del bilancio sanitario regionale computando le sole risorse ordinarie e le entrate proprie; non essere assoggettate a piano di rientro; superare la valutazione del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali, prevista dall'intesa Stato-Regioni in materia sanitaria del 23 marzo 2005. Se su questi basi non si dovesse raggiungere il numero di 5, varrà il criterio del miglior risultato economico per integrare la rosa delle Regioni candidabili alla terna.

Sarà poi il  Ministero della salute, di concerto con l'Economia, a formulare la graduatoria delle regioni, rispettando l'esigenza di assicurare rappresentativita' a ciascuna delle arre geografiche del nord, del centro e del sud, nonche' di prevedere almeno una regione di piccole dimensioni geografiche (quelle con popolazione inferiore ad 1 milione di abitanti).

Il provvedimento - indispensabile per il riparto 2013 che avrebbe dovuto già essere proprosto dal ministero alle Regioni - arriva dopo mesi di profondi contrasti fra le Regioni (che chiedevano di far pesare di più il federalismo fiscale per l'individuazione delle Regioni benchmark) e il Governo. La commissione Salute ha ribadito in questo senso in una nota come le recenti manovre finanziarie «abbiano di fatto superato l'attuazione del federalismo fiscale nonchè la necessità di riprendere il percorso interrotto dal Governo sulla realizzazione dei costi standard».

L'obiettivo è di coniugare risparmi ed efficienza, superando la cosiddetta "spesa storica" (chi ha speso storicamente di più per erogare servizi, dovrà ricevere l'equivalente per far fornte a tali costi).
L'auspicio dei contribuenti è che dai risparmi di spesa possa derivare un contenimento della pressione fiscale, nonchè scongiurare ulteriori aumenti dell'aliquota IVA. Le Regioni e in parte i Comuni compartecipano al gettito IVA come fonte di finanziamento.