• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32325
cerca ... cerca ...

LEONARDO BRUNETTI: LA MIA VERSIONE DEI FATTI

LEONARDO BRUNETTI: LA MIA VERSIONE DEI FATTI
Leonardo Brunetti racconta come sono andate le cose la sera del suo ingiustificabile ammanettamento. "I miei modi sono sempre stati civili". Non ero certo armato, dice, "se non della mia più che ventennale esperienza in animali esotici". Articoli a difesa del Collega. L'Ordine di Pistoia: ingiustificata azione di forza. Leonardo Brunetti ringrazia i Colleghi, "con commozione sincera per la solidarietà subito dimostratami", e racconta la sua versione dei fatti. "I miei modi - dice- sono sempre stati civili e avendo capito che non potevo certo mettermi ad ostacolare dei pubblici ufficiali nell'adempimento dell' ordine di un tribunale, mi sono offerto anche di dare una mano per cercare di non stressare e traumatizzare gli animali".

In una lettera aperta ai Colleghi, che sarà integralmente pubblicata da Professione Veterinaria, Brunetti ricostruisce la storia degli animali del Circo fino al suo brutale ammanettamento del 4 agosto.

Il Collega entra nella vicenda nel maggio scorso, dopo il sequestro preventivo di tutti gli animali, del Circo Victor, dopo una ispezione della ASL: Brunetti è chiamato dal titolare del Circo ad assumere l'incarico di responsabile sanitario della struttura.

E' in questa veste, dice Brunetti che "intraprendo le misure terapeutiche e profilattiche richieste, oltre ad occuparmi dell'ampliamento delle gabbie, del miglioramento della ventilazione e dell'illuminazione, mettendone puntualmente al corrente i colleghi della ASL con relazioni dettagliate.

"Alla scadenza prevista (fine dei trattamenti) vengono effettuati nuovi prelievi, sia in via ufficiale che privata, tramite il mio laboratorio di fiducia. Queste ultime daranno esito negativo, quelle ufficiali, rese note una decina di giorni dopo forse quindici, ancora positivo per la Chlamydia in un gruppo di pellicani, che poi, successivamente , risultano negativi".

Ma il punto non è il sequestro e non lo sono nemmeno - spiega Brunetti-  "decisioni prese dai giudici e che non sono appellabili se non da chi ne ha il ruolo e la competenza (gli avvocati) nei modi e nelle sedi previsti dal nostro ordinamento giuridico". Il punto è l'offesa al cittadino e al professionista.

"Dante, se mi avesse conosciuto- scrive il Collega- mi avrebbe messo nel girone degli iracondi sicuramente, ma non in quello dei violenti: una volta fuori dal tendone, con abile mossa di non so quale arte marziale,tanto efficace quanto inutile data la mia assoluta mancanza di resistenza, mi hanno sbattuto a terra e ammanettato dietro la schiena. Questo nonostante mi fossi più volte qualificato, mi fossi limitato esclusivamente a proteste verbali senza offendere nessuno e non fossi armato...se non della mia più che ventennale esperienza in animali esotici".

Sulla stampa locale sono usciti articoli a difesa del Collega. La Nazione del 13 agosto riporta le dichiarazioni della Presidente dell'Ordine Anna Frosini che parla di "ingiustificabile atto di forza".

Allegati
pdf LA REPUBBLICA AMMANETTATO PERCHE'DIFENDEVO GLI ANIMALI.jpg
pdf LA NAZIONE VETERINARIO AMMANETTATO.jpg