La sicurezza alimentare passa attraverso la riconversione del sistema di allevamento intensivo, mai piu’ animali “macchine” da carne. La LAV commenta “con grande preoccupazione la notizia di uno studio eseguito dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità su 983 campioni di sangue prelevati da addetti al settore avicolo di regioni del Nord Italia, interessate da epizoozie di influenza aviaria, che conferma come alcuni sottotipi del virus dell'influenza aviaria a bassa patogenicità siano in grado di infettare l'uomo”. Lo studio, che uscirà il 1 ottobre sul Journal of Infectious Diseases, è già accessibile on line sul sito internet della rivista.
“Questa ricerca conferma che la sicurezza del pollo italiano è tutta da provare e che gli allevamenti intensivi possono costituire una seria minaccia per la salute della popolazione: basti pensare che in Italia ogni anno sono allevati e uccisi ben 450 milioni di polli “da carne” - dichiara Roberto Bennati, responsabile LAV campagne europee – E’ quanto mai urgente prendere coscienza degli effetti nocivi del sistema di produzione intensivo di carne e mettere in atto tutti quei cambiamenti utili a garantire la salute dei cittadini, senza lasciare che questa, come il benessere degli animali, sia subalterna agli interessi di un’industria che ha trasformato molti miliardi di polli e altri animali in “macchine” da carne, allevati in condizioni innaturali. Questa ennesima emergenza sanitaria ci impone di chiedere conto dei costi di questo sistema di allevamento in termini di sofferenza e di salute pubblica”.
La LAV si appresta a lanciare la campagna “Conosci i tuoi polli?” per far conoscere agli italiani la verità sull’allevamento intensivo di questi animali e chiedere al Governo di schierarsi in sede comunitaria affinché la specifica proposta di Direttiva UE sia modificata e integrata in modo da mettere fine alle esasperate condizioni di allevamento dei polli. L’attuale proposta di Direttiva UE permette densità di allevamento di 38 kg di peso vivo al m/2 (19 animali per metro quadro di pavimento). Ogni pollo ha a disposizione uno spazio più piccolo di un foglio di carta A4. La proposta, secondo la LAV, è totalmente insoddisfacente laddove non affronta in nessuna maniera i problemi derivanti dalla selezione genetica usata per accelerare la velocità di crescita dei polli, che tuttavia ha gravi effetti sugli animali, quali gravi disturbi del metabolismo e della funzionalità cardiaca, alterazioni della struttura del corpo dei polli.