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IVA, AVVIATI CONTATTI CON TREMONTI

IVA, AVVIATI CONTATTI CON TREMONTI
L'ANMVI riapre le trattative con il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti per una urgente revisione delle politiche fiscali sulla salute animale. Scotti: "Ci sono segnali favorevoli dal Governo. Sulla tutela animale è il momento di passare ai fatti". Animali tassati come beni di consumo. Inadeguate le detrazioni fiscali: 13 centesimi al giorno. "E' il momento di far seguire alle parole i fatti. Se questo Governo crede davvero nelle politiche di tutela animale del nostro Paese, come tanti esponenti dichiarano, c'è solo un modo per dimostrarlo: dare un taglio alla vessazione fiscale sulla salute degli animali".

Così Carlo Scotti (ANMVI) dopo che l'Associazione ha riaperto le "trattative" con il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, in vista di un incontro che affronti la questione dell'IVA e delle detrazioni fiscali per il settore veterinario.

Il nostro Paese non riconosce alle prestazioni medico veterinarie un regime fiscale coerente con l'importanza socio-sanitaria della sanità veterinaria e dell'animale, ma grava le prestazioni medico-veterinarie con la più alta aliquota prevista per l'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA): il 20%.

"Una percentuale d'imposta così elevata - dichiara Scotti- penalizza e scoraggia la prevenzione veterinaria, con ricadute sfavorevoli per la sanità pubblica del nostro Paese, in un contesto sanitario che richiede continuità di intervento, a fronte di una crisi economica che invece ha indotto a contrarre la domanda di prestazioni medico-veterinarie".

L'Associazione ritiene necessario e urgente considerare la riduzione ad una percentuale d'imposta del 10%, stimando una ripercussione per le Finanze pubbliche di 36milioni di euro che potrebbero essere recuperati da un conseguente sviluppo del volume d'affari in termini di IVA e di maggior importo IRPEF.

Oltre ad agire sull'IVA, l'ANMVI ritiene indispensabile intervenire sulla detraibilità delle spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Per le motivazioni socio-sanitarie ed economiche sopra accennate riteniamo sia necessario ed urgente considerare la totale detraibilità fiscale delle spese veterinarie, così come avviene per le spese sanitarie rivolte all'uomo, o quanto meno innalzarla a livelli aggiornati all'attuale costo della vita. A conti fatti, oggi il recupero è pari a 13 centesimi al giorno.

Senza contare che questo Governo ha già preso un preciso impegno con il Parlamento ad innalzare in modo significativo, il limite della detrazione d'imposta. Ad esprimersi per il Governo, nella seduta del 14 gennaio scorso, è stato proprio un rappresentante dell'Economia, il Sottosegretario Luigi Casora.

Come è noto, il Ministro Tremonti già nel 2008 ha sostenuto l'impossibilità di accogliere la richiesta dell'ANMVI per incompatibilità con le norme comunitarie. Ma da allora, lo scenario è profondamente cambiato sia in Italia che in Europa, dove le esigenze di armonizzazione delle aliquote hanno portato a clamorosi esempi di alleggerimento fiscale per beni e servizi non primari.

Il Governo armonizzi anche le sue politiche di protezione degli animali, innalzati da un lato a soggetti meritevoli di tutela penale animale e dall'altro considerati come un bene di consumo da tassare.

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