La Veterinaria italiana si conferma determinata e responsabile nel contrastare l’antimicrobico-resistenza. Dal 2010, gli antibiotici sono più che dimezzati. Lo dice il Ministero della salute: vendite crollate del 64%. Al primo monitoraggio dei consumi, la Veterinaria italiana "si è fatta trovare pronta". E' il risultato di "un intenso lavoro". >>
IVA ridotta sulle cure veterinarie e sugli alimenti per animali da compagnia: una interrogazione al Ministro Giancarlo Giorgetti sollecita l'impegno preso dal Governo. Ridurre la pressione fiscale per dare concretezza all'approccio One Health, sostenere le famiglie e anche per dare impulso all'economia nazionale. >>
Secondo Nomisma-UniSalute i proprietari di animali da compagnia spendono in media 380 euro all'anno per cure veterinarie. Ma il 40% dei proprietari non fa controlli di routine. Il 22% ha una polizza per le spese veterinarie, il 58% potrebbe sottoscriverne una. Il budget disponibile è tra i 100 e i 200 euro. >>
Diritto di circolazione e di accesso a tutte le persone accompagnate da un "cane di assistenza". Per dare attuazione alle nuove regole, il Ministro per la Disabilità istituisce un Tavolo tecnico. Invitata a designare un proprio rappresentante ANMVI ha indicato l'esperta Maria Chiara Catalani. >>
Su proposta del Ministro Orazio Schillaci, il Governo ha approvato la Delega al Governo in materia di professioni sanitarie. Corsia legislativa d'urgenza, collegata alla legge di bilancio 2025. Modifiche alla Legge Lorenzin. Professioni Sanitarie fuori dalla riforma degli Ordini dei Ministri Calderone e Nordio. IL TESTO >>
PEGGIORA LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE DEI VETERINARI
AlmaLaurea ha pubblicato i dati occupazionali del settore veterinario aggiornati al 2007. In netto calo la percentuale di laureati che trovano un lavoro dopo un anno dalla laurea, segno evidente che la situazione sta peggiorando.
Se un laureato in Medicina Veterinaria del 2004 aveva il 50,7% di probabilità di trovare un'occupazione entro un anno, per il laureato del
2005 questa era diminuita al 43,9, per ridursi ancora al 37,2 per quelli che hanno conseguito la laurea nel 2006. Detta in altri termini, un laureato su due del 2004 aveva un lavoro dopo un anno mentre solo uno su tre del 2006, dopo un anno, poteva vantare un'occupazione. Non è una differenza da poco. Segno evidente che la situazione sta peggiorando con grande velocità e qualche rimedio deve essere trovato al più presto.
E' quanto emerge dai dati pubblicati dal Consorzio AlmaLaurea rispetto alle condizioni occupazionali del settore veterinario aggiornati al 2007.
Vedendo gli stessi dati da un altro punto di vista la situazione è ancora più chiara:i laureati che dichiarano di aver cercato un lavoro senza trovarlo, sempre ad un anno dalla laurea, sono passati dal 35,5% per quelli del 2004, al 37,4 del 2005 sino al 41,5 del 2006. Sono aumentati molto anche quelli che hanno continuato a studiare sia per avere poi maggiori opportunità di trovare un'occupazione sia perchè non trovando lavoro sono costretti a continuare gli studi come "area di parcheggio" in attesa di diverse occasioni. Questi laureati, sempre dopo un anno, erano il 13,8% per il 2004, il 18,7 per il 2005 ed il 21,3 per il 2006. Con il passare degli anni ovviamente questi dati cambiano; ad esempio dopo cinque anni dalla laurea, riferito ai laureati del 2002, quelli occupati sono l'89,5%, ma questo significa anche che dopo cinque anni circa l'11% dei laureati è ancora senza lavoro. Un dato veramente allarmante ed inaccettabile. Se poi prendiamo un'altro dato riferito al 2002, fra i laureati di quell'anno quelli che cercavano un lavoro dopo un anno erano solo il 26,7% mentre lo stesso dato riferito al 2006 è arrivato al 41,5%.
Questi dati confermano purtroppo quanto l'ANMVI sta dicendo da tempo: la situazione occupazionale nel settore veterinario è sempre più critica e se consideriamo anche la forte condizione di sottoccupazione, a volte anche di sfruttamento, che i dati AlmaLaurea non evidenziano, non vi è dubbio che diventa sempre più urgente trovare delle soluzioni che pur non penalizzando le Università permettano di garantire a tanti giovani laureati una prospettiva in campo professionale.