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MINISTERO DISABILITA'

Cani di assistenza, un Tavolo tecnico per nuovi diritti

Cani di assistenza, un Tavolo tecnico per nuovi diritti
Diritto di circolazione e di accesso a tutte le persone accompagnate da un "cane di assistenza". Per dare attuazione alle nuove regole, il Ministro per la Disabilità istituisce un Tavolo tecnico. Invitata a designare un proprio rappresentante ANMVI ha indicato l'esperta Maria Chiara Catalani.
In attuazione della legge di bilancio - n. 207/2024-  nasce il Tavolo tecnico per il riconoscimento e la regolamentazione del settore di cani di assistenza. Il Tavolo- attualmente in via di composizione-  avrà funzioni consultive, propedeutiche all'emanazione di un decreto interministeriale Disabilità e Salute ad hoc. Sarà coordinato dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della salute e dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per le disabilità. L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) -tra le sigle chiamate a nominare un proprio rappresentante- ha indicato la Collega Maria Chiara Catalani.

"Cani di assistenza"- Con questa nuova definizione non si intendono più solo i cani guida per persone cieche o ipovedenti, ma tutti i cani addestrati per il supporto di persone bisognose di un "cane di assistenza". Il "cane di assistenza" - appositamente addestrato- dovrà essere munito di tesserino identificativo ed essere registrato in SINAC, il Sistema di identificazione nazionale degli animali da compagnia.

La normativa ad oggi- In forza di una legge del 1974, chi è privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l'animale alcun biglietto o sovrattassa. Al privo della vista è anche assicurato il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida.

Ampliata la platea degli aventi diritto- Gli stessi diritti previsti dalla legge del 1974 vengono estesi a persone in condizioni di disabilità o con particolari patologie: 
a) persone con disabilità che presentano compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali;
b) persone con patologie  anche non in possesso del certificato di riconoscimento della condizione di disabilità. 
Spetta al decreto attuativo interministeriale dettagliare queste condizioni.

Il decreto attuativo- Con un decreto del Ministro della salute e del Ministro per le disabilità saranno definite le disabilità e le patologie per le quali può essere impiegato un cane di assistenza. Saranno anche definite le caratteristiche dell'animale. Sul decreto dovrà essere raggiunta l'intesa in Conferenza Unificata: Stato, Regioni e Comuni. E' prevista la consultazione del Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti dagli animali (IAA) e dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

Il compito del Tavolo Tecnico- Il Tavolo Tecnico avrà sei mesi di tempo per elaborare una proposta di regolamentazione sui seguenti punti:
- definizione delle compromissioni e le patologie, per le quali i cani di assistenza possono essere addestrati e tesserati, includendo tra esse le compromissioni della vista e dell'udito, le disabilità motorie, il diabete, l'epilessia e i disturbi del neurosviluppo, nonché gli eventuali criteri di esclusione;
- definizione delle procedure per il riconoscimento dei soggetti abilitati alla formazione dei cani di assistenza;
- modalità di istituzione di un registro dei soggetti abilitati
- i requisiti che i soggetti abilitati sono tenuti a rispettare, anche con riferimento alla qualificazione delle figure operanti in tale settore di attività;
- i percorsi di addestramento dei cani di assistenza e le misure atte a garantirne la salute e il benessere;
- le caratteristiche del tesserino identificativo dei cani di assistenza, rilasciato dai soggetti abilitati alla formazione dei cani stessi

Addestratori di cani di assistenza- Chi addestra un cane di assistenza, presso i soggetti abilitati, ha il diritto di circolazione e di accesso con cani di assistenza sui mezzi pubblici e negli esercizi aperti al pubblico per espletare attività funzionali all'addestramento stesso.

Controlli- Dovranno essere individuati gli enti preposti al riconoscimento, al controllo e al monitoraggio dei soggetti abilitati alla formazione di cani di assistenza. I soggetti abilitati, oltre ad essere inscritti in apposito registro tenuto dagli enti di controllo, saranno sottoposti da questi ultimi a valutazione periodica. In caso di valutazione negativa o non conforme è prevista l'adozione di misure. 

Finanziamento- La nuova disciplina conta su un finanziamento di 1 milione di euro annuale a partire dal 2025, attinto dal Fondo nazionale per il Trasporto, appositamente incrementato. Per le attività di controllo sono previste risorse pari a 400 mila euro annui. 

Disposizioni finali e transitorie
- Nulla cambia per i cani guida formati prima della nuova normativa, anche se privi del tesserino come "cani di assistenza".