La Veterinaria italiana si conferma determinata e responsabile nel contrastare l’antimicrobico-resistenza. Dal 2010, gli antibiotici sono più che dimezzati. Lo dice il Ministero della salute: vendite crollate del 64%. Al primo monitoraggio dei consumi, la Veterinaria italiana "si è fatta trovare pronta". E' il risultato di "un intenso lavoro".
L'Italia è uno dei pochi Stati membri a trasmettere i dati sull’uso degli antimicrobici per tutte e quattro le specie e categorie animali (bovini, suini, polli, tacchini), assicurando una copertura completa del 100%. E' solo uno dei punti di forza del sistema veterinario italiano descritto nel
Rapporto sulle vendite e sull’uso di antimicrobici negli animali, appena pubblicato. I dati nazionali si riferiscono all'ultimo anno monitorato, il 2023, il primo dell'era post ESVAC.
E ancora: la tracciabilità elettronica dei farmaci prescritti e somministrati, con la REV e la registrazione dei trattamenti che consento una classificazione del rischio affidabile ed efficiente, tanto da entrare nei pagamenti della PAC. Il Rapporto del Ministero della Salute riferisce che l'Italia ha già raggiunto il 85% del target previsto dalla strategia Farm to Fork.
Riduzione dei consumi- Se le vendite sono calate del 64% rispetto al 2010, il primo anno del monitoraggio, i consumi scendono fino a target ancora più decisivi.
In rapporto al 2016, l'anno di riferimento per i target di riduzione definiti nel PNCAR 2017-2020, queste sono state le performance della Veterinaria italiana:
- un calo del 54,4% rispetto al 2016 degli antibiotici ad uso orale
- un calo del 52,4% rispetto al 2016 del totale degli antibiotici
- un calo del 90,7% rispetto al 2016 degli antibiotici "critici"
I risultati presentati nel rapporto
"evidenziano come il settore veterinario italiano continui a mantenere alta l’attenzione sul tema, dimostrando impegno, determinazione e senso di responsabilità nel contrastare la crescente minaccia dell’antimicrobico-
resistenza- scrive il Ministero della Salute-
e contribuisce concretamente allariduzione del suo impatto, con l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica, la sanità animale e l’ambiente".Animali destinati alla produzione di alimenti - Di seguito, alcuni spunti sintetici distinti per il settore degli animali destinati alla produzione di alimenti e il settore degli altri animali allevati o detenuti.
▪ le vendite, espresse in tonnellate, ammontano a 542,3 tonnellate, pari al 98,8% del totale, corrispondenti a un valore di 87,2 mg/kg biomassa animale;
▪ tra le principali classi di antibiotici vendute, le penicilline costituiscono la quota maggiore (33,2%), seguite da tetracicline (19,2%) e sulfamidici (13,2%);
▪ le classi di antibiotici appartenenti alla categoria D “Prudenza” dell’AMEG rappresentano il 68% delle vendite totali, indicando il loro impiego prevalente come antibiotici di prima scelta;
▪ le classi di antibiotici della categoria B “Limitare” dell’AMEG costituiscono solo l’1,2% delle vendite, a conferma della piena aderenza ai principi di uso prudente e responsabile degli antibiotici;
▪ le forma farmaceutiche più vendute sono le soluzioni orali (51,4%) e le premiscele (37,14%), da considerarsi come una stima per il trattamento di gruppi ristretti di animali.
Rettificato il dato sulle soluzioni orali nei suini- Il rapporto nazionale è più aggiornato di quello europeo pubblicato nel marzo scorso. Il Ministero della Salute si basa infatti su una revisione del dataset che porta a una riduzione del 16,6% nelle vendite totali (tonnellate) interessando principalmente le soluzioni orali autorizzate per l'impiego nei suini. La rettifica comparirà nel prossimo report europeo.
Dal 9 novembre 2025- Le disposizioni del regolamento (UE) 2019/6 e del regolamento (UE) 2019/4, così come del
regolamento delegato (UE) 2024/1159 che si applica a decorrere dal 9 novembre 2025, stanno contribuendo al rafforzamento dell’uso prudente degli antimicrobici impiegati a scopo profilattico e metafilattico, nonché per i medicinali veterinari autorizzati e prescritti per la somministrazione orale tramite modalità diverse dai mangimi medicati.
Classificazione collegata alla PAC- I dati consentono all'Italia la classificazione degli stabilimenti in base al rischio di selezione e di diffusione di microrganismi resistenti agli antimicrobici, mediante la definizione di indicatori di impiego di antibiotici (DDDAit - Dose Giornaliera Definita per l’Italia). La classificazione rende i controlli ufficiali più mirati a quelle situazioni in cui il rischio è più elevato e di conseguenza li rende più efficienti, con maggiore tutela della salute pubblica e della sanità animale o dell’ambiente. I dati sono anche collegati alla Politica Agricola Comune (PAC 2023-2027), e nello specifico all’Ecoschema 1 relativo alla riduzione del consumo degli antibiotici.
Animali non dpa- Il settore degli "altri animali allevati o detenuti" rappresenta l’1,23% delle vendite totali di antimicrobici, con un valore pari a 29,87 mg/kg. Per l'analisi di questo segmento va considerato che la biomassa animale comprende soltanto i cani e i gatti. Il dato non consente quindi suddivisioni per specie di destinazione non dpa, fra le quali rientrano anche uccelli da voliera, conigli da compagnia, e simili.
Quanto alle classi di antibiotici vendute, le penicilline costituiscono il 42,1% del totale, seguite dalle cefalosporine di 1ª e 2ª generazione (21,7%) e dai macrolidi (12,7%).
Le compresse sono la forma farmaceutica più venduta, con una quota dell’86,1%. A seguire, le forme iniettabili (10,6%).
Infine, le classi di antibiotici della categoria D “Prudenza” della
classificazione AMEG rappresentano il 56,2%, mentre quelle della categoria B “Limitare” il 5,9%.
Il contesto- Il report nazionale curato dal Ministero della Salute, si inserisce nel
primo rapporto EMA denominato ESUAvet. Pubblicato il 31 marzo 2025 e riferito al 2023, ESUAvet sostituisce il sistema volontario ESVAC: la reportistica sugli antimicrobici è divenuta obbligatoria per tutti gli Stati Membri e contempla non più solo i dati di vendita ma anche quelli dei consumi. Grazie al sistema informativo di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, "
l’Italia si è fatta trovare pronta all’obbligo di raccolta di dati pertinenti e comparabili sul volume delle vendite e sull’impiego dei medicinali antibiotici utilizzati negli animali".La Commissione Europea promuove l'Italia- Con l'audit svolto a gennaio di quest'anno (
DG(SANTE) 2023-7661) la Commissione Europea ha promosso a pieni voti il sistema veterinario italiano: azioni e controlli efficaci per contrastare la resistenza antimicrobica e per un uso più prudente degli antimicrobici.
In Italia, il rispetto del Regolamento 2019/6 in fatto di uso prudente degli antibiotici è ottimale tanto che l'audit si è chiuso senza alcuna raccomandazione da parte degli ispettori europei.
Antibiotici: nuovo calo record. Melosi: orgogliosi dei risultati Rapporto sulle vendite e sull’uso di antimicrobici negli animali.Dati nazionali - Anno 2023
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