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PROTESTE PER IL VIA LIBERA AL LATTE CONCENTRATO

PROTESTE PER IL VIA LIBERA AL LATTE CONCENTRATO
Parere favorevole sul Decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 2007/61 sul latte conservato o disidratato. Con questa decisione, si conferma il mantenimento della normativa prevista dalla legge 138/74 con la quale si proibisce l'uso di latte concentrato, conservato e in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero-caseari. Ma è polemica per l'utilizzo nella produzione dello yogurt. La Commissione Agricoltura della Camera ha dato parere favorevole allo Schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2007/61/CE, relativa a taluni tipi di latte conservato parzialmente o totalmente disidratato, destinato all'alimentazione umana. Il parere è subordinato alla condizione che "sia garantito che le procedure di concentrazione del latte per la produzione di yogurt escludano nel modo più tassativo l'uso di latte in polvere".

La Commissione chiede anche al Governo di valutare l'esigenza di valorizzare la filiera agricola del latte e " la possibilità di prevedere l'utilizzazione, nel latte in polvere destinato ad uso zootecnico e nei suoi derivati, di traccianti di evidenziazione innocui per la salute umana ed animale e in grado di rendere tali prodotti stabilmente evidenziabili".

Al commento positivo del Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, è seguito un coro di proteste, soprattutto da parte delle organizzazioni agricole.

Confagricoltura -"Eravamo contrari allo yogurt fatto con il latte in polvere, ci opponiamo allo stesso modo a quello realizzato con il latte concentrato" afferma il vicepresidente di Confagricoltura (con delega per il settore zootecnico) Antonio Piva che sottolinea: "la concentrazione è comunque un'alterazione della materia prima, in presenza di un prodotto che non ha le caratteristiche del latte e che deve poi essere rigenerato e ricostruito".

Adusbef e Federconsumatori si dicono preoccupati per la "competizione sleale che inevitabilmente si realizzerà provocando danni alle imprese nazionali" e "per il deficit informativo che subiranno i consumatori di fronte a scelte di prodotti che, avendo la medesima denominazione commerciale, contengono differenti proprietà". Lannutti e Trefiletti precisano che "il latte concentrato di norma è ottenuto a partire dal latte a lunga conservazione, che spesso è realizzato dal latte ritirato dai supermercati a pochi giorni dalla scadenza".

Per Coldiretti, "il tentativo di mettere in commercio in Italia lo yogurt ottenuto da latte concentrato senza alcuna indicazione in etichetta va fermato perché inganna i consumatori e danneggia gli allevatori". "La modifica della norma viene giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché il concentrato occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia - denuncia la Coldiretti - il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita. Un danno per i consumatori e per i produttori perché si consente di utilizzare concentrato a basso prezzo importato anche da paesi extracomunitari invece del buon latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri 3 dei primi 4 produttori che coprono il 60% del mercato nazionale dello yogurt".

Allegati
pdf SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO.pdf
pdf RELAZIONE ILLUSTRATIVA.pdf