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BILANCI

Sterilizzazioni in Sardegna: "una occasione persa"

Sterilizzazioni  in Sardegna: "una occasione persa"
La Regione aveva investito 200mila euro ma sono stati sterilizzati solo 20 cani. Sedda (Ats Oristano): "un'occasione persa".

Duecentomila euro investiti nel 2018, da utilizzare nell'arco del 2019, e 5mila euro per le associazioni protezionistiche incaricate degli interventi di sterilizzazione, ma su una graduatoria di 40 beneficiari solo un terzo (13 per la precisione) di essi ha mantenuto gli impegni spendendo la prima di due tranche di sovvenzioni (3.500 euro) rendicontando correttamente le spese e sterilizzando circa 20 cani. Mancano all'appello dei risultati le associazioni che non hanno terminato le pratiche documentali richieste dagli uffici regionali e quelle che, pur entrate in graduatoria, non hanno dato seguito ad interventi di sterilizzazione, impedendo di fatto alle altre associazioni in graduatoria, sotto la quarantesima posizione, di entrare in gioco. C'è anche chi ha restituito il finanziamento regionale, senza scopo di lucro per i destinatari, senza offrire nessun servizio.

Impegno burocratico- Il bilancio delle sterilizzazioni in Sardegna è del notiziario La Nuova Sardegna che parla di "burocrazia e inefficienza", raccogliendo il  commento di Giuseppe Sedda (ATS di Oristano) che per conto della Regione ha gestito le graduatorie: " La campagna di sterilizzazione non ha avuto i risultati sperati. Per certi versi è un'occasione sprecata- dichiara- Molte associazioni che hanno percepito i contributi probabilmente non erano pronte e non si aspettavano un simile impegno burocratico e contabile. Ogni spesa deve essere documentata, occorre l'Isee dei beneficiari,e purtroppo non sempre queste procedure sono svolte con precisione. Ci snon numerose pratiche per la seconda tranche ancora ferme, in attesa che le documentazioni vengano fornite in maniera corretta. Speriamo di poter erogare al più presto tutte le risorse".

Approccio culturale e low cost -Sedda prosegue nell'analisi: "Ci aspettavamo anche una maggiore adesione da parte dei proprietari dei cani, ma gli allevatori continuano ad avere scarso interesse a microchippare e dunque sterilizzare i propri cani. Rispetto al numero elevatissimo di aziende nell'Isola la percentuale dei cani pastore che arrivano negli ambulatori è veramente scarsa. E a questo punto non è più una questione di costi di intervento, ma è proprio un problema di mentalità". Inoltre, "non tutti i veterinari hanno accettato di operare con un rimborso di 150 euro ad intervento- conclude Sedda- perchè le sterilizzazioni possono arrivare a costare anche 250 euro". E così, le associazioni, prosegue l'articolo, hanno avuto difficoltà a trovare gli ambulatori disponibili ad applicare tariffe low cost previste dalla campagna di sterilizzazione.

Che fare? - Tutti dovrebbero fare squadra- è la chiosa del giornalista Luigi Soriga- Regione, Ats, associazioni, veterinari e proprietari degli animali, mettendo da parte interessi e guadagni, ma il traguardo a giudicare dai primi esperimenti sembra ancora distante.
Le sterilizzazioni in attuazione della legge 281 dal 2017 rappresentano un LEA, un Livello Essenziale di Assistenza posto in capo al SSN, coordinato dai SSR e finanziato con risorse pubbliche. I privati non sono erogatori diretti di prestazioni LEA. Eventuali forme di convenzione con la Veterinaria privata dovrebbero prevedere l'indizione di bandi pubblici con equo compenso vincolante, come proposto da ANMVI in vista della stesura del nuovo Patto per la Salute.

Stanziati ulteriori 300mila euro - A febbraio, la Giunta della Sardegna ha approvato l’attuazione del piano straordinario di sterilizzazioni dei cani di proprietà. L’attività, inaugurata dalla legge finanziaria del 2017, prevede uno stanziamento pari a 300mila euro che va ad aggiungersi ai 200mila dell’anno scorso.