Anche senza fare richiesta e senza istruttoria, le casse e gli enti di previdenza dei professionisti potranno investire in fondi finora accessibili solo su autorizzazione.
Le Commissioni riunite Giustizia e Finanze di Camera e Senato hanno iniziato l'esame di un atto del Governo che riforma i mercati dei capitali e le società di capitale. Il provvedimento contiene norme di interesse per le casse previdenziali dei professionisti, attuando i principi direttivi previsti dalla legge n. 21/2024. a sostegno della crescita del Paese. L'intento è duplice: da un lato consentire anche alle piccole e medie imprese di accedere a forme alternative di finanziamento; dall'altro di "canalizzare gli investimenti verso le imprese". Un modo per farlo è ampliare la nozione di "cliente professionale" (dei capitali finanziari) facendovi rientrare gli enti e le casse di previdenza dei professionisti.
La previdenza dei professionisti nella crescita del Paese- Ricomprendendo nella nozione di "cliente professionale", gli enti e le casse di previdenza dei professionisti compiono un salto di qualità come investitori finanziari. Si consente loro l'accesso a prodotti finanziari -come fondi alternativi, private equity e venture capital-finora riservati agli investitori professionali. Si elimina il vaglio istruttorio preliminare che autorizza la cassa o l'ente previdenziale a investire in strumenti finanziari di primo livello, senza gli oneri amministrativi che il procedimento richiedeva e senza dover avanzare una richiesta. Una novità che lascia impregiudicata la vigilanza finanziaria sui rischi nella scelta degli investimenti e anche la natura previdenziale della loro gestione.
Sul provvedimento, è prevista l’audizione del sottosegretario all’Economia Federico Freni presso le commissioni riunite Giustizia e Finanze di Camera e Senato