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DDL CARNI COLTIVATE

Lollobrigida incarica il Crea: divieto come per gli ogm

Lollobrigida incarica il Crea: divieto come per gli ogm
Sarà il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (Crea) a condurre approfondimenti scientifici. Con le carni coltivate, il Ministro dichiara di seguire il modello degli Ogm.

Da questa settimana, il ddl sulle carni coltivate è in seconda lettura alla Camera dei Deputati. Intervenendo in Assemblea, il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha riferito di avere incaricato il Crea, "che è il nostro istituto di ricerca pubblico, di fare ricerca in questo settore". L'incarico, ha spiegato, è volto ad approfondire "le eventuali criticità, oppure, d'altro canto, far emergere dati scientifici con cui supportare idee diverse da quelle che oggi riteniamo utili".

Il Ministro, nel corso di un dibattito fiume, ha spiegato che "l'Italia fa questa scelta, perché vuole fare il capofila di un processo simile a quello che è già avvenuto sugli Ogm: il 2 aprile 2015 l'Europa ha garantito, sulla spinta di alcune Nazioni, la possibilità di vietare o limitare l'uso sul territorio nazionale degli Ogm".

Il disegno di legge sarà verosimilmente notificato alla Commissione Europea dopo l'approvazione parlamentare. Una prima informativa alla Commissione è stata ritirata dal Governo italiano, per ragioni che l'opposizione riconduce a timori di bocciatura per incompatibilità con i trattati di funzionamento del mercato europeo. Anche dopo l'approvazione del disegno di legge, l'Italia resta esposta- ha fatto notare la Senatrice Elena Cattaneo ad una procedura di infrazione. Secondo la deputata Eleonora Evi (AVS). già europarlamentare ha dichiarato che "una disposizione nazionale non notificata può essere dichiarata inapplicabile alle singole persone dai tribunali nazionali". 

Il testo base- La Camera sta discutendo sul testo base approvato dal Senato.  Il relatore in XII Commissione e in plenaria è l'onorevole Matteo Rosso (FdI). Il testo prevede che gli operatori di alimenti e mangimi non possano produrre, vendere, importare, esportare, somministrare nè promuovere "alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti, a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati". Il divieto è istituito sulla base del principio di precauzione previsto dal Regolamento europeo 178/2002 sulla sicurezza alimentare.  Sarà inoltre vietato denominare come "carni" quei prodotti alimentari che in realtà sono essenzialmente "vegetali". A individuarli sarà un successivo decreto. L'obiettivo in questo caso, è scritto nel ddl,  è di tutelare il patrimonio zootecnico nazionale e il diritto dei cittadini ad una informazione veritiera.

DDL Carni coltivate, Lollobrigida: da UE nessun parere

Disegno di legge S. 651
"Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali" (approvato dal Senato)