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DECRETO L.VO 58/2018

Riproduzione animale, correttivi Mipaaft dopo i rilievi Antitrust

Riproduzione animale, correttivi Mipaaft dopo i rilievi Antitrust
La riforma della riproduzione animale garantirà l'autonomia e l'indipendenza delle ANA: avranno un assetto organizzativo “nettamente distinto da quello dell'AIA”.

L’ha chiarito la Sottosegretaria alle Politiche Agricole in Commissione Agricoltura, Alessandra Pesce, rispondendo all’interrogazione dell’On Salvatore Maglione (M5S). Il decreto legislativo n. 52 del 2018 ha riorganizzato le Associazioni allevatoriali, con la  separazione dei ruoli tra le Associazioni Nazionali Allevatori (ANA) e l'Associazione Italiana Allevatori (AIA), nel rispetto dei principi di concorrenza, terzietà e indipendenza tra
-i soggetti che si occupano dei controlli negli allevamenti zootecnici
-i soggetti che li utilizzano ai fini del miglioramento genetico del bestiame e tenuta dei libri genealogici. 

Le obiezioni dell'Antitrust- L'Autorità Garante della Concorrenza (AGCM)- che dal 2010 ravvisa carenza di concorrenza nel settore della riproduzione animale- ha ricevuto segnalazioni in tal senso anche dopo l'emanazione del decreto legislativo 52/2018, nonostante fosse volto a sanare questa situazione. L'AGCM obiettava che l'Associazione italiana allevatori (AIA) si fosse riorganizzata creando la «Federazione delle associazioni di razza», senza garantire la separazione delle funzioni, "in un'ottica di tutela della libera concorrenza e della eliminazione di anche potenziali conflitti di interesse".

L'intervento del Mipaaft- Per garantire che la riorganizzazione degli allevatori risponda ai principi della concorrenza, il Ministero delle Politiche Agricole ha assicurato, da un lato,il carattere di non obbligatorietà dell'adesione alla Federazione delle associazioni di razza e, dall'altro, l'autonomia e l'indipendenza degli Enti selezionatori (ANA) senza interferenze da parte della Federazione delle associazioni di razza. Dal rispetto di queste condizioni dipenderà la concessione del  finanziamento alle attività di sviluppo genetico degli animali interesse zootecnico e salvaguardia della biodiversità (Sottomisura 10.2 del PSRN 2014-2020)
Queste rassicurazioni hanno convinto l'AGCM, che a marzo ha archiviato le segnalazioni ricevute.

In particolare, le principali novità evidenziate dal Sottosegretario nella risposta all'On Maglione sono state:
-il riconoscimento degli «Enti selezionatori» quali soggetti deputati alla realizzazione e gestione dei programmi genetici, se in possesso di determinati requisiti;
-la necessità dell'iscrizione ai libri genealogici per poter vedere riconosciuto un animale di una specifica razza;
- la separazione delle funzioni di raccolta dati zootecnici e loro elaborazione, da parte degli Enti selezionatori, ai fini dell'attività di selezione;
-la costituzione di una Banca Dati Unica Zootecnica a livello nazionale
-la definizione, da parte del Ministero, delle modalità di accesso ai dati della Banca Dati Unica, utilizzabili anche per l'erogazione dei servizi di consulenza aziendale;
-l'istituzione di Comitato Nazionale Zootecnico (CNZ) che può essere articolato per attitudine produttiva con compiti di regolazione, standardizzazione e di indirizzo dell'attività di raccolta dei dati negli allevamenti.

Inoltre, le Associazioni Nazionali Allevatori (Enti selezionatori) che intenderanno accedere ai contributi pubblici saranno operativamente riorganizzate e accorpate per comparti produttivi (bovini da latte, bovini da carne, bufalini, equidi, ovi-caprini, suini) e dovranno associare direttamente gli allevatori (associazioni di primo grado) incrementando, in tal modo, la compartecipazione diretta allo svolgimento dei programmi genetici di miglioramento e/o conservazione del patrimonio zootecnico.
  
Controlli funzionali- Nel settore della raccolta dati in allevamento (controlli funzionali), una delle principali innovazioni riguarda l'introduzione di specifici requisiti per gli Enti incaricati della raccolta dei dati nelle aziende zootecniche, predisposti per favorire una specializzazione delle attività ed assicurare la terzietà dei dati e la loro validazione.

Per incrementare la concorrenza, la raccolta dei dati in allevamento (finalizzata ad alimentare la Banca Dati Unica Zootecnica ed arricchire le informazioni da mettere a disposizione per l'erogazione dei servizi di consulenza aziendale) può essere svolta anche su iniziativa di soggetti diversi, purché in possesso di alcuni specifici requisiti e senza maggiori oneri per la finanza pubblica.

Consulenza aziendale - L'innovazione  in questo ambito è data dalla separazione delle funzioni tra il soggetto che raccoglie i dati e quello che eroga i servizi di assistenza tecnica: queste due tipologie di soggetti non potranno coincidere.

Dichiarandosi soddisfatto della risposta, l'On Maglione ha tuttavia rilevato "la necessità di svolgere in futuro un approfondimento sul tema della proprietà dei dati zootecnici".