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TERZO RAPPORTO OIE

Stop agli antibiotici per la crescita: progressi fra i Paesi OIE

Stop agli antibiotici per la crescita: progressi fra i Paesi OIE
L'uso di antibiotici come promotori della crescita è vietato in tutta Europa dal 2006, ma sono ancora numerosi i Paesi del mondo che lo consentono.

L'abbandono "immediato" di questa pratica è una delle raccomandazioni chiave dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), che nel suo del terzo rapporto annuale dell'OIE sull'utilizzo di agenti antimicrobici negli animali registra significativi progressi. Il documento -  on line dal 14 febbraio-  è una panoramica  globale e regionale, sull'uso degli antibiotici negli animali dal 2015 al 2017. Hanno volontariamente inviato i loro dati ben 155 Paesi, "dimostrando una maggiore comprensione di questo problema- annota l'Organizzazione Mondiale della Sanità Animale- in quanto priorità internazionale".

Importanza della banca dati OIE- L'invio delle informazioni alla banca dati dell'OIE avviene su base volontaria, ricorda il Direttore generale Monique Eloit, "ma è un'importante iniziativa per sviluppare la sorveglianza nazionale e globale sull'uso di antimicrobici negli animali". Il terzo rapporto OIE registra un aumento dei dati del 32%. Il processo di raccolta dati, sia quantitativi che qualitativi, consente di migliorare l'identificazione e la comprensione del problema. L'assenza di strumenti adeguati e di risorse umane che caratterizza ancora numerosi Paesi qualifica l'iniziativa dell'OIE di mettere a disposizione di tutti i Paesi uno strumento di raccolta dati e di analisi.

Uso a scopo di promozione della crescita- Una delle raccomandazioni chiave dell'OIE è che nei Paesi in cui è ancora consentito (non è il caso dell'Italia) l'uso di antimicrobici critici per la promozione della crescita  venga "dismesso immediatamente". Il rapporto rivela che questo genere di impiego è sceso a 45 Paesi (erano 60 nel precedente rapporto).
Pur riconoscendo che anche gli approcci volontari possono essere efficaci, l'OIE sostiene lo sviluppo di un solido quadro normativo per garantire un uso responsabile e prudente degli agenti antimicrobici. Sono 72 i Paesi monitorati dall'OIE che non hanno ancora un quadro normativo sull'uso dei promotori della crescita, ma anche questo dato è valutato positivamente, in quanto segna una diminuzione rispetto ai 110 del primo rapporto OIE.

"Abbiamo ancora molta strada da fare", ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale della FAO. "Lavorare insieme è l'unico modo per evitare gli enormi costi umani, sociali, economici e ambientali della resistenza antimicrobica".

In conclusione, nonostante i miglioramenti osservati, per l'OIE  l'aumento della capacità delle autorità competenti di regolamentare l'uso antimicrobico negli animali a livello nazionale "deve rimanere un obiettivo forte per la comunità internazionale". L'OIE estende a tutti i Paesi la sollecitazione a dotarsi di sistemi veterinari di sorveglianza.

Third OIE Report Fact Sheet

OIE list of antimicrobial agents of veterinary importance