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CONTROLLI A CAMPIONE

Sulfamidico, a processo allevatori del cuneese

Sulfamidico, a processo allevatori del cuneese
È iniziato oggi 7 novembre, in Tribunale a Cuneo il processo ai titolari di un allevamento di suini di Fossano, accusati di aver somministrato un sulfamidico.

Allevatori a processo per somministrazione di sulfamidico ad un lattonzolo. Ieri, la prima udienza che si è chiusa con il rinvio a gennaio 2020.

I controlli, effettuati a campione dal servizio sanitario della Asl Cn1, un anno fa riscontrarono, presso un macello del territorio, una quantità di sulfamidico superiore a quella consentita in uno dei 4 suini portati al macello. Il prelievo era stato effettuato dal veterinario dell’Asl Cn1.
Sul documento di accompagnamento dell’animale macellato (il Modello 4) risultava che il suino fosse stato trattato con un sulfamidico, rispettando però i tempi di sospensione prima della macellazione. Quindi sul campione di muscolo l’ispettore non avrebbe più dovuto trovare alcuna traccia del farmaco che doveva essere già stato smaltito. In realtà i valori erano molto più alti del limite.

La difesa dei titolari dell’azienda avrebbe  rilevato alcune imprecisioni nell’identificazione dell’animale soggetto alla campionatura. Il medico veterinario ha verbalizzato che si trattatava di un animale di 60 giorni mentre quel suino era di 78 giorni. Inoltre nella verbalizzazione si faceva riferimento al prelievo effettuato davanti alla titolare dell’azienda, che invece da quanto riferito ieri in aula, non era fisicamente presente al momento del prelievo.

Il consulente di parte- Marco Tassinari dell’Università veterinaria di Bologna- ha indicato come possibile causa della positività una contaminazione dell’alimento medicato nel pastone somministrato agli animali, fermo restando che per la difesa non è certo che l’animale su cui è stato eseguito l’esame appartenga all’azienda fossanese, dato che quel giorno anche un’altra azienda aveva portato alcuni sui animali al macello.
Esposte anche criticità sulla metodologia del campionamento, sulla redazione del documento e sulla possibilità che ci possa essere stato un errore di identificazione dell’animale sulla cui età esatta ci sarebbero discordanze. E pertanto potrebbe essersi trattato di un animale proveniente da un altro allevamento

L’udienza è stata rinviata a gennaio per le conclusioni e la sentenza.