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LA REQUISITORIA

Delfinario di Rimini, per l'accusa "troppi calmanti e ormoni"

Delfinario di Rimini, per l'accusa "troppi calmanti e ormoni"
Mancano tre settimane alla sentenza del Tribunale di Rimini per i presunti maltrattamenti dei quattro delfini ospiti del Delfinario.

Durissima la requisitoria del pubblico ministero ("Condannate direttore e veterinaria") che al processo sui presunti maltrattamenti dei tursiopi del Delfinario di Rimini ha chiesto quattro mesi di carcere e la confisca dei quattro delfini. Sono accusati di maltrattamenti l’allora direttore della struttura e la veterinaria.

L'accusa- I fatti risalgono al settembre del 2013, quando l’indomani dei controlli fatti dal Corpo forestale dello Stato, i grandi mammiferi vennero sequestrati dalla magistratura, per poi essere trasferiti nell’acquario di Genova. Per l'accusa, gli imputati «sottoponevano i quattro delfini a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche e quindi incompatibili con la loro natura, anche sottoponenendoli a trattamenti idonei a procurare un danno alla salute con conseguenti gravi sofferenze». Secondo la ricostruzione fatta dalla Guardia forestale, ai delfini venivano somministrati troppi calmanti e cure ormonali per evitare che si accoppiassero tra loro. A questo si aggiungeva una struttura non adeguata.

La difesa- Gli imputati hanno sempre respinto le accuse, i mammiferi, dicono, sono stati costantemente monitorati da uno dei più noti veterinari europei, e la somministrazione dei farmaci erano state vistate e autorizzate dai veterinari dell’Ausl. Quanto alla dimensione della vasca, le varie amministrazioni avevano sempre negato i permessi all’ampliamento.

Le spese di mantenimento- In caso di condanna, gli imputati rischiano di dover pagare le spese per il mantenimento dei tursiopi, sequestrati su richiesta della procura e affidati da quasi cinque anni all’Acquario di Genova. Secondo il perito del Tribunale di Rimini,  il costo medio sarebbe di 20mila euro l'anno.

(fonte)