La Commissione Europea ha pubblicato le proprie valutazioni sull'attuazione della Direttiva 22/1999, concludendo che gli Stati Membri hanno adottato criteri di interpretazione molti diversi tra loro, con il risultato che nell'Unione sono ancora presenti centinaia di zoo non autorizzati o non regolamentati.
La Commissione stigmatizza che il documento di orientamento attuativo, sviluppato nel 2015 "è stato ignorato dalla maggior parte delle autorità di gestione nazionali".
Il 6 novembre di quest'anno, la Commissione ha completato una road map di analisi critica, iniziata nel 2015. In questi anni, lo stato di attuazione della Direttiva è stato verificato in base a cinque criteri: efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza e valore aggiunto per l'UE. Per la valutazione, la Commissione ha tenuto conto di un documento di analisi del 2017, basato sulla letteratura disponibile e sulle consultazioni condotte in 14 Stati membri, Italia inclusa.
ITALY_COUNTRY_FICHE.pdf286.96 KBLa conclusione è che, in sè, la Direttiva sugli zoo è adatta a soddisfare i cinque criteri anzidetti e che i benefici attesi, in termini di tutela della biodiversità, non causano costi sproporzionati. E tuttavia, nonostante i buoni progressi compiuti, il pieno potenziale della direttiva non è ancora stato espresso: per arrivarci è necessario migliorarne l'attuazione.
COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT EVALUATION
of Council Directive 1999/22/EC of 29 March 1999 relating to the keeping of wild animals in zoos (Zoos Directive)
EXECUTIVE SUMMARY
of the Evaluation of Council Directive 1999/22/EC of 29 March 1999 relating to the keeping of wild animals in zoos (Zoos Directive)
Evaluation of the Zoos Directive