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VOTO A STRASBURGO

Clonazione animale, verso il divieto ai fini alimentari e di allevamento

Clonazione animale, verso il divieto ai fini alimentari e di allevamento
Il Parlamento ha votato oggi,a larghissima maggioranza la sua posizione sulla clonazione animale per fini di allevamento e alimentari.
Il Consiglio UE ha gia adottato la sua posizione o oggi è toccato al Parlamento Europeo esprimersi - sia pure in prima lettura. Dalla votazione odierna, a larghissima maggioranza, è emersa una posizione contraria alla proposta di Direttiva sulla clonazione di animali delle specie bovina, suina, ovina, caprina ed equina allevati e fatti riprodurre a fini agricoli. L'Europarlamento ha confermato l'orientamento a vietare la clonazione degli animali a fini di allevamento e di approvvigionamento alimentare.

La clonazione non sarà comunque vietata per scopi quali la ricerca, la conservazione di razze rare o l'uso di animali in via di estinzione per la produzione di prodotti farmaceutici e dispositivi medici.

Pareri scientifici alla base della relazione al voto di oggi- Al netto di considerazioni etiche, alcuni studi scientifici dimostrano la cattiva salute degli animali clonati e fanno sorgere preoccupazioni per la salute dei cittadini. Per questo motivo, la relazione suggerisce vietare la pratica su tutti gli animali da allevamento. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare si è espressa nel 2008 e ha riconfermato le sue dichiarazioni nel 2009 e 2010, esprimendo delle preoccupazioni sui tassi di mortalità associati alle tecnologie di clonazione. Per questo la relazione del Parlamento europeo propone che i prodotti alimentari provenienti dai cloni o dalla progenie degli animali clonati debbano essere banditi dal mercato alimentare nell'Unione europea.

Tracciabilità obbligatoria degli animali clonati- I relatori chiedono di integrare il provvedimento- che dovrebbe entrare in vigore nel 2016- con regole ad hoc sulla progenie degli animali clonati.  Inoltre la tracciabilità obbligatoria deve essere un requisito fondamentale. L'applicazione del divieto sarebbe compromessa se fosse impossibile rintracciare gli animali clonati, la loro progenie e i prodotti provenienti da paesi terzi in cui si applica la clonazione animale per scopi alimentari. Si tratta di una richiesta in linea con il parere del CESE (Comitato Sociale Europeo) che ha messo in guardia dal rischio di importazione di cloni animali e alimentari da Paesi Terzi (ad esempio, Argentina, Australia, Brasile, Canada e Stati Uniti) dove la pratica è consentita.

Le regole oggi- Attualmente nell'UE la commercializzazione di alimenti da cloni richiede una approvazione sulla base di una valutazione scientifica della sicurezza alimentare da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Dichiara la relatrice italiana Giulia Moi (EFDD) della Commissione AGRI (AgricolturA): "Le questioni chiave che hanno guidato il nostro lavoro fin dall'inizio erano due: la protezione e la salute dei nostri cittadini e dei consumatori europei e quelle degli animali (per i quali l'Europa è legata anche dai trattati). Non siamo caduti in compromessi come il marketing e la possibilità di introdurre prodotti derivanti da animali clonati e dalla loro progenie negli Stati membri. Inoltre, abbiamo escluso la possibilità che la clonazione di animali possa diventare una pratica comune all'interno dei confini dell'Unione Europea. Siamo consapevoli del fatto che in alcuni paesi terzi con cui l'Unione europea ha rapporti commerciali, la clonazione animale e la commercializzazione dei prodotti dalla loro progenie è possibile".

Il relatore della commissione all'Ambiente Renate Sommer (PPE) ricorda che "a causa degli effetti negativi sulla salute degli animali, la clonazione a fini di allevamento è stata respinta dalla maggioranza dei consumatori. Inoltre, non abbiamo bisogno di clonazione per garantire l'approvvigionamento di carne nell'UE. Proibire la clonazione è una questione di valori e principi europei. Di conseguenza, il divieto non dovrebbe includere solo i cloni stessi ma anche i loro materiali di moltiplicazione (sperma ed embrioni), della loro progenie e tutti i prodotti da essi derivati. Questo è necessario per evitare di promuovere la tecnica di clonazione nei paesi terzi".

In Italia si sono già espresse le Commissioni Agricoltura e Politiche Europee del Senato, votando, più di un anno fa, una risoluzione che ha dato parere favorevole, con osservazioni, alla proposta di direttiva

Proposta di Direttiva sulla clonazione di animali delle specie bovina, suina, ovina, caprina ed equina allevati e fatti riprodurre a fini agricoli

Relazione del Parlamento europeo al voto di oggi