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ACCORDO DI PRINCIPIO

Ogm: saranno gli Stati membri ad autorizzare le coltivazioni

Ogm: saranno gli Stati membri ad autorizzare le coltivazioni
"Siamo vicini al riconoscimento della sovranità e dell'autonomia dei singoli stati nella coltivazione degli ogm."

Lo dichiara il ministro dell'Ambiente italiano Gian Luca Galletti che ha seguito il negoziato per conto della presidenza italiana dell'UE, culminato in un accordo di principio tra le istituzioni europee sugli organismi geneticamente modificati.  Spetterà ai singoli stati europei decidere se permettere o negare la coltivazione degli ogm sul proprio territorio. L'intesa deve essere formalizzata dal Parlamento europeo e dai ministri europei.

 "L'accordo di principio raggiunto tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue a Bruxelles - ha detto Galletti- ci porta molto vicini a un grande traguardo europeo sotto la Presidenza di turno italiana: il riconoscimento della sovranità e dell'autonomia dei singoli Stati nella coltivazione degli Ogm". Soddisfatte le multinazionali del settore. Quattro mais geneticamente modificati hanno ricevuto l'opinione favorevole dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare ed aspettano l'autorizzazione per essere coltivati.La maggiore parte dell'opinione pubblica europea tuttava resta molto contraria agli ogm, solo tre stati europei producono il mais 810, unico ogm autorizzato al momento in Europa. (fonte)

L'11 novembre scorso la Commissione ENVI del Parlamento Europeo, presieduta dall'eurodeputato Giovanni La Via ha votato a favore di un progetto che permetta agli  Stati membri dell'UE di limitare, o vietare, la coltivazione di colture contenenti organismi geneticamente modificati sul proprio territorio anche se è consentito a livello europeo.  Il testo approvato oltre a permettere agli Stati membri di emanare atti giuridicamente vincolanti consente loro di richiedere, in caso di nuove colture OGM, di regolamentarne la portata geografica in caso di autorizzazione europea.

Lo stop da parte degli Stati Membri potrebbe fondarsi, tra l'altro, su considerazioni di politica ambientale, pianificazione urbana e rurale, uso del suolo, la politica agricola, la politica pubblica, o possibili impatti socio-economici. Altri possibili elementi di valutazione dovrebbero essere la contaminazione da OGM e lo sviluppo della resistenza ai pesticidi. Caso per caso, la valutazione del rischio da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare dovrebbe tener conto degli effetti  degli OGM sulla salute umana e sull'ambiente, sempre tenendo conto del principio di precauzione. La Commissione ENVI ha inoltre votato a favore della creazione di zone cuscinetto con i Paesi vicini: gli Stati membri dovrebbero garantire che le colture OGM non contaminino altri prodotti, ponendo particolare attenzione alla prevenzione delle  contaminazioni transfrontaliere.