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AUDIZIONE

Sicurezza sul lavoro, chieste misure più snelle per le professioni

Sicurezza sul lavoro, chieste misure più snelle per le professioni
Snellire gli adempimenti proprio come il Testo Unico consente di fare. Confprofessioni in audizione: le professioni sono luoghi di lavoro a basso rischio.
Nel corso dell’audizione di oggi al Senato, Confprofessioni ha espresso apprezzamento per le misure di semplificazione introdotte dal disegno di legge 1706, sottolineando però la necessità di "una revisione più ampia del Testo Unico". "Le microimprese e gli studi professionali non possono essere trattati come grandi aziende"- dichiara Paola Cogotti, delegata della Giunta di Confprofessioni. "Serve proporzionalità, modelli snelli e più investimenti nella formazione per rafforzare la cultura della sicurezza".

Modelli gestionali più snelli per realtà a basso rischio- Per Confprofessioni, il provvedimento rappresenta solo un punto di partenza. «È necessario avviare una revisione strutturale del Testo Unico, fondata su criteri di proporzionalità e modularità», ha sottolineato Cogotti. «Le microimprese e gli studi professionali non possono essere assimilati alle grandi aziende: gli obblighi vanno calibrati in base al rischio effettivo e alla dimensione organizzativa». In quest’ottica, la Confederazione rilancia l’attuazione della delega prevista dalla legge n. 81/2017, per introdurre modelli gestionali più snelli e coerenti con le specificità delle realtà professionali, caratterizzate da un basso livello di rischio.

Il ruolo delle parti sociali- Apprezzamento è stato infine espresso anche per il riconoscimento del ruolo strategico delle parti sociali, della bilateralità e dei fondi interprofessionali nella promozione della sicurezza e nella formazione continua. Su questo fronte, Confprofessioni propone un maggiore investimento, evidenziando la necessità di potenziare gli strumenti a disposizione. «Il contributo obbligatorio per la formazione continua, pari allo 0,30% del monte salari, è tra i più bassi in Europa. Proponiamo di portarlo allo 0,50% per rafforzare la capacità del sistema formativo, soprattutto in materia di salute, sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro», ha concluso Cogotti.

Il contesto- Il decreto-legge per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, approvato dal Consiglio dei ministri, è in vigore dal 31 ottobre. Introduce misure che mettono l'accento sulla prevenzione degli infortuni, delle malattie e dei danni subiti o causati nei luoghi di lavoro. Attualmente, il decreto legge è all'esame del Parlamento per la conversione in legge.

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