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COVID-19

Nuove evidenze di spillover al mercato di Wuhan

Nuove evidenze di spillover al mercato di Wuhan
Conducono al cane procione gli ultimi studi a  sostegno dell'ipotesi che SARS-CoV-2 si sia trasmesso, per la prima volta, dagli animali agli esseri umani a Wuhan.

Nature segnala uno studio internazionale dell'Università di Hong Kong che fornisce nuove evidenze a sostegno dell'ipotesi che il virus che causa  COVID-19 si sia trasmesso dagli animali agli esseri umani al mercato cinese di Wuhan.  Questa volta il principale indiziato è il cane procione. Lo studio è stato pubblicato il 20 marzo sull'archivio open access "Zenodo" (qui ), senza validazione. Una anteprima era uscita a metà febbraio sul prestigioso The Atlantic, ma non integralmente.

I tamponi di Wuhan- Gli scienziati hanno esaminato i dati genetici dei tamponi COVID-positivi prelevati nel 2020 dagli scarichi, le bancarelle e il terreno del mercato di Wuhan all'inizio del 2020. Sei campioni contenevano DNA di cani procione (Nyctereutes procyonoides) animale suscettibile a SARS-CoV-2 e in grado di diffonderlo ad altri esemplari della specie, anche in assenza di sintomi. "L'ipotesi più logica è che i cani procione siano stati infettati da SARS-CoV-2 e abbiano diffuso il virus", afferma il virologo Leo Poon dell'Università di Hong Kong. "Certamente, questa non è una prova diretta", afferma. "E' solo il massimo che si può ottenere, perchè il mercato è stato chiuso, tutti gli animali del mercato sono stati eliminati e non disponiamo di tamponi da animali".
Gli scienziati avvertono che non si tratta della prova definitiva sulle origini del coronavirus che ha causato la pandemia da COVID-19, dal momento che lo studio non conferma se gli animali fossero effettivamente infetti o se l'RNA virale dei tamponi provenisse da altre fonti.

I mammiferi e la ricerca dell'ospite intermedio- I ricercatori sono alla ricerca di possibili evidenze di spillover nei mammiferi, quali possibili ospiti intermedi del virus. Oltre al cane procione (Nyctereutes procyonoides) sono indiziati l'istrice malese (Hystrix brachyura), il riccio dell'Amur (Erinaceus amurensis), lo zibetto delle palme (Paguma) larvata) e ratto canuto del bambù (Rhizomys pruinosus). "È straordinario avere un elenco", afferma il coautore dello studio Alex Crits-Christoph,  biologo computazionale del Maryland. Particolarmente degno di nota è stato il rilevamento di DNA mitocondriale del cane procione in sei campioni provenienti da due bancarelle. La ricerca ha dimostrato che i cani procione possono diffondere l'infezione ad altri cani procione senza mostrare chiari segni di malattia.

La ricerca scientifica, da sempre scettica sull'origine in laboratorio, sta continuando la ricerca della specie che ha fatto da "ponte" per un virus progenitore di SARS CoV-2 che, probabilmente partendo dal pipistrello è arrivato al genere umano.

COVID-origins study links raccoon dogs to Wuhan market: what scientists think