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PAC 2023-2027

PSN alla prova della UE, poi i decreti attuativi

PSN alla prova della UE, poi i decreti attuativi
Non c'è condivisione unanime sul nuovo Piano Strategico Nazionale, discusso oggi dal Tavolo del Partenariato convocato dal Ministero delle Politiche Agricole.

"Abbiamo garantito l'impatto economico"- ha dichiarato il Ministro Stefano Patuanelli aprendo nel pomeriggio il Tavolo del Partenariato dove si concertano le strategie nazionali per la PAC 2023-2027. La nuova versione del Piano Strategico Nazionale (PSN) dovrà essere approvato entro novembre ha aggiunto il Capo Dipartimento allo Sviluppo Rurale (foto)  Giuseppe Blasi.

La riunione odierna è stata principalmente dedicata agli interventi dei partecipanti, in rappresentanza di tutti i settori agro-zootecnici nazionali. Il nuovo Piano Strategico Nazionale non registra unanime condivisione, anche se tutti i presenti hanno rimarcato la bontà del processo consultivo, attraverso la formula del  Partenariato che- ha spiegato Blasi- non si chiuderà dopo l'approvazione del Piano da parte della Commissione Europea ma  evolverà in un Tavolo di monitoraggio delle fasi attuative.

Presenti le rappresentanze veterinarie di Anmvi e Sivar, rispettivamente con il Vicepresidente Marco Colombo e il Presidente Mario Facchi. Durante i lavori ha preso la parola il Consigliere Fnovi Medardo Cammi che ha rivolto apprezzamenti alla gestione del Piano Strategico e  ringraziato la struttura ministeriale "per come è stata condotta la linea programmatica del Piano, nel definire i sostegni ad una agricoltura più sostenibile dal punto di vista degli allevamenti, della sicurezza alimentare, dell’antimicrobico-resistenza e della salute animale".

Alle critiche rivolte al Piano- anche sul piano della elaborazione formale- ha risposto il Capo Dipartimento Blasi: il documento elaborato per il Tavolo è sintetico e riporta i dati finanziari d'insieme. "Cercheremo di rendere più fruibili i dati"- ha rassicurato.

Quanto alle critiche di poco coraggio ambientale,  "saranno fugate"- ha aggiunto Blasi-  perché con questo Piano superiamo abbondantemente la soglia dei requisiti minimi". Sulla convergenza interna, per Blasi l'aspetto più importante dal rilevare "è che l'Italia è considerata come una regione unica. La convergenza all’85% su base nazionale, è estremamente importante per le aree marginali".  Quella della omogeneità nazionale, cosiddetta "convergenza interna"- sollecitata anche dalla Commissione Europea "è un tema da rendere più fruibile".

Blasi promette una migliore visibilità e comunicabilità del Piano, annunciando che il Ministero delle Politiche Agricole "organizzerà una formazione/informazione via web".

"Questo Piano non disinveste sulla pastorizia"- afferma il Blasi invitando a non soffermarsi sui titolo degli ecoschemi. Alla pastorizia  e al comparto ovi-caprino sono destinati 600milioni di euro- ha sottolineato- mettendo l'accento l'interesse ad attivarlo da parte di tutte le regioni, all'insegna di una strategia unitaria per l'allevamento ovicaprino"che dedica a questo settore molta importanza, come dimostra la dotazione finanziaria".

Sui tempi del Piano, il Capo Dipartimento chiede "uno sforzo comune" al Tavolo. Non appena si sarà conclusa la notifica alla Commissione Europea, fatta salva l'approvazione del PIano stesso, "passeremo alla fase della comunciazione, perchè è  importantissimo divulgare le novità". Parallelamente, il Ministero delle Politiche Agricole lavorerà alla fase attuativa del Piano, "che si completa con una serie di scelte che si concretizzeranno in decreti e passaggi in Conferenza stato regioni".

"Il percorso di condivisione continua, attraverso il partenariato si migliora l’attuazione"- ha concluso Blasi.

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