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REGIONE VENETO

Predazione, rimborsate anche le spese veterinarie

Predazione, rimborsate anche le spese veterinarie
La regione autorizza il rilascio di indennizzi alle aziende che hanno subito danni certificati, causati da grandi carnivori selvatici.

La Regione Veneto riconosce a fini di indennizzo, le spese sostenute in conseguenza di un evento di predazione accertato dal medico veterinario che abbia causato danni alle produzioni zootecniche e all'apicoltura. 
Con una delibera della Giunta regionale vengono definiti i criteri per l'ammissibilità e la valutazione economica dei danni. Sono ammissibili esclusivamente i danni causati dall'azione predatoria di un "grande carnivoro" che colpiscano le produzioni agricole e zootecniche. Non sono invece ammissibili i danni conseguenti a predazioni accertate da parte di cani domestici. 

Danni diretti o danni indiretti
L'indennizzo regionale copre sia le spese per "danni diretti" che i "danni indiretti". I danni indiretti sono quelli concernenti la morte accertata di capi di bestiame a causa di predazione, mentre i "danni indiretti" comprendono tutti gli altri danni subiti e le spese sostenute conseguentemente all’evento predatorio. Il danno diretto viene sempre quantificato oggettivamente sulla base del valore di mercato del capo ucciso. I danni indiretti possono essere quantificati oggettivamente attraverso documentazione attestante le spese sostenute, oppure vengono quantificati forfettariamente rispetto al danno diretto quantificato.

Spese ammissibili a fini di indennizzo per danni indiretti
Sono ammissibili le spese veterinarie sostenute per la cura e/o eutanasia di animali feriti direttamente dal predatore purché accompagnate da certificazione del veterinario contenente l’identificazione del/degli animale/i oggetto dell’intervento, la diagnosi, la prognosi e la prestazione eseguita. Sono inoltre riconosciute le spese per lo smaltimento delle carcasse, per l’acquisto di farmaci e quelle sostenute per il ripristino e la riparazione di infrastrutture o materiali danneggiati dal predatore. Tramite attestazione del veterinario, sono riconoscibili di maggiorazioni del valore dell'indennizzo, i danni arrecati ad animali gravidi, o in caso la predazione abbia causato un aborto. La delibera chiarisce che il riconoscimento dell'indennizzo a titolo di danno indiretto è ammesso solo se si trova riscontro del danno nel relativo verbale di accertamento.

Tabelle di riferimento per la quantificazione del danno diretto
L’attribuzione del valore economico di un capo viene fatta sulla base dei dati comunicati dall’allevatore, o dal suo rappresentante, al verbalizzante, in sede di accertamento della predazione e della documentazione presentata a corredo dell’istanza di indennizzo. E’ onere e interesse dell’allevatore comunicare correttamente al verbalizzante il valore del capo derivante dall’età, dalla razza, dall’iscrizione al Libro genealogico/Registro di razza, ecc.

Ai fini dell’ammissibilità e valutazione economica dei danni diretti a carico di bovini, ovi-caprini, equidi, camelidi l’allevatore deve documentare l’avvenuta registrazione e comunicazione alla specifica anagrafe zootecnica.

pdfDELIBERAZIONE_DELLA_GIUNTA_REGIONALE_n._289
Individuazione dei criteri e autorizzazione delle risorse ai fini dell'erogazione di contributi de minimis a titolo di indennizzo dei danni causati da grandi Carnivori selvatici alle produzioni agricole e zootecniche nel 2022.

pdfALLEGATO_DGR_N.289.pdf