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CANILE SOTTO SEQUESTRO

Parvovirosi a Trecastelli, il Ministero supporti il Comune

Parvovirosi a Trecastelli, il Ministero supporti il Comune
Dall'inizio di questo mese, nella struttura di Trecastelli si è sviluppata un’epidemia di parvovirus. I cani deceduti sarebbero più di ottanta. Chieste misure rafforzate al Ministero della Salute.

Dall'inizio di luglio la struttura marchigiana di Trecastelli è interessata da una epidemia di parvorivurs. L'on Filippo Maturi (Lega) si è rivolto al Ministro della Salute per supportare la gestione sanitaria degli animali in questione e adottare misure più stringenti per il controllo delle zoonosi.

L'interrogante ripercorre nella sua interrogazione le vicende sanitarie e giudiziarie degli ultimi mesi. Nel mese di ottobre 2020, su 684 cani,sono risultati positivi alle prove sierologiche 241 esemplari e in 68 di essi è stato isolato il batterio; nel frattempo, si è recentemente provveduto a vaccinare i cani, ma nonostante la gravità della problematica, con potenziali effetti sanitari estremamente pericolosi, sia su scala nazionale,che internazionale, la custodia giudiziaria risulterebbe essere stata affidata al comune di Trecastelli". 

Si tratta - dichiara l'On Maturi- di "un piccolo comune che rischia di non essere sufficientemente organizzato per affrontare nel lungo periodo la situazione, mentre l’azienda sanitaria locale sta gestendo la profilassi interloquendo col Ministero della salute anche alla luce delle problematiche di procedura dovute al fatto che la patologia in questione non risulterebbe censita, né a livello nazionale, né a dall’Unione europea".

La richiesta al Ministro della Salute è di "ulteriori e specifiche iniziative di competenza per affrontare più efficacemente l’emergenza" raccordandosi con gli enti locali.

Sulla vicenda è intervenuta con dichiarazioni stampa la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Patrizia Terzoni: “Mesi fa- dichiara- grazie alle sollecitazioni e le interrogazioni che ho fatto siamo riusciti a far andare due ispettori del Ministero della Salute in questo canile sequestrato a gennaio per una epidemia di brucellosi ed un sovraffollamento impensabile, più di 900 cani in uno spazio autorizzato per tenerne meno di 100. Il rapporto fatto fu inequivocabile: la Regione Marche doveva al più presto trasferire i cani in altre struttura o più di una perché il benessere animale era nullo. Ad oggi però non si è ancora adeguata".

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