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IL CASO DI RAVENNA

Veterinario indagato: la sua versione dei fatti e quella del pm

Veterinario indagato: la sua versione dei fatti e quella del pm
Dopo il sequestro preventivo del suo ambulatorio veterinario nel ravennate il titolare interviene nel gruppo di sostegno nato su Facebook. Le Forze dell'Ordine: "attenzione alle tariffe troppo basse".


Sono in più di 1.350 a difendere il Veterinario del ravennate che da due giorni è sotto indagine con 27 capi di imputazione. Lo riferisce il quotidiano Ravenna Today a proposito di un caso di cronaca giudiziaria che da due giorni tiene banco sui social media e sulle pagine della stampa non solo locale.

I fatti- In settimana è stata diffusa la notizia del sequestro probatorio di un ambulatorio veterinario eseguito lunedì scorso nel ravennate. Il Veterinario titolare è accusato di reati contro gli animali, dal maltrattamento all'uccisione, e detenzione illegale di farmaci, falsificazione di libretti sanitari, smaltimento illecito di rifiuti speciali, frode in commercio e reati tributari.“

L'ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari- L’Ordinanza del GIP del Tribunale di Ravenna contiene 27 capi di imputazione. Le Forze dell’Ordine raccomandano ai proprietari di animali: “Attenzione! Tariffe troppo vantaggiose possono celare gravi irregolarità.” A dare esecuzione ad un’Ordinanza di Sequestro preventivo emanata dal Giudice dott. Andrea Galanti è stato il personale della Polizia Locale e militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Ravenna e della Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali (SOARDA).Secondo quanto riporta la stampa locale, nel provvedimento di 110 pagine, il Giudice rileva una “totale assenza di necessità non solo terapeutica, ma anche etica, di infliggere inutile sofferenza a esemplari animali ogni qual volta un tale supplizio può essere evitato.” I clienti del veterinario “hanno optato per l’eutanasia, ritenendo così di risparmiare del dolore alla propria bestiola, eppure…” è stato “procurato al proprio amico di famiglia l’ultimo dolore, il più inutile, lungo e lancinante”.

"Giù le mani dal nostro doc"-  Il gruppo di sostegno sui social è arrivato a 1350 persone iscritte "che difendono strenuamente il lavoro del loro veterinario di fiducia, al quale la magistratura ha attribuito circa 2000 clienti"- riferisce la stampa locale- che riporta i dati. Il Veterinario avrebbe infatti un bacino di clienti anche da fuori provincia. Iniziative di sostegno sono state  manifestate anche presso l'ambulatorio veterinari con striscioni e fotografie di cani e gatti assistiti dalla struttura.

La versione dei fatti del Veterinario-  Al gruppo Facebook è iscritto lo stesso Veterinario che ha pubblicato la propria versione dei fatti poi ripresa dalla stampa.

"Nei primi tempi credevo impossibile che qualcuno potesse portare i propri animali nel mio ambulatorio, perché venire proprio da me? Non avevo esperienza, non sapevo fare niente, non ero nulla rispetto ai famosi veterinari che erano in circolazione. E invece piano piano qualcuno cominciò a venire, forse per amicizia, forse per compassione, forse per premiare il mio impegno, chissà... Allora come ora ho sempre dato tutto me stesso per fare e dare il meglio che potevo ai miei pazienti e questo probabilmente non è passato inosservato, così ben presto i pazienti che avevano bisogno del mio aiuto sono aumentati, e le mie capacità professionali e la mia esperienza sono cresciute con loro e grazie a loro (...) Gli anni sono passati e anche le regole di questo mestiere si sono modificate, così ciò che era normale 5 anni fa, oggi diventa un reato. Com'è possibile? Se 5 anni fa era lecito come può dopo 5 anni diventare reato?

Ravenna today riprende anche un post del Veterinario sulla foto trovata nel suo cellulare che ritrae cinque gatti sul tavolo operatorio, ora agli atti degli inquirenti. Secondo il pubblico ministero sarebbero deceduti e posti in un "abbraccio collettivo" immortalando "un'immagine che desta raccapriccio e, come osservato dal pm, restituisce la sensazione dell'esibizione di un trofeo".
"In realtà - si è difeso il Veterinario - è la foto di cinque gatti sterilizzati nella fase di risveglio post operatorio. I gatti, in attesa di risvegliarsi, sono stati posizionati in decubito laterale per facilitarne la respirazione; il primo della fila, quello bianco, sta già alzando la testa, sul carrello a sinistra dei gatti si possono vedere ancora i ferri chirurgici utilizzati per gli interventi, i fili di sutura e gli anestetici".

I farmaci Tra il 2019 e il 2020 in 23 mesi aveva “incamerato nientemeno che 19 flaconi di Tanax”, farmaco che ha un solo scopo: l’eutanasia degli animali. Considerato che ogni confezione è da 50 ml, sulla base del dosaggio necessario per chilo di animale è possibile stimare che in quel periodo dal punto di vista statistico l’indagato avrebbe potuto sopprimere 666 gatti (del peso medio di 4 chili) o 266 cani (del peso medio di 10 chili). Numeri che “evocano scenari allarmanti” e che “in assenza di giustificazione sanitaria, si iscrivono in una torbida traccia di sangue”. Le parole sono del gip Andrea Galanti e il contesto in cui sono state usate- riferite da Il Resto del Carlino-  è il decreto di sequestro probatorio scattato lunedì scorso.

Esposti all'Ordine- Il Veterinario sarebbe stato segnalato in passato all'Ordine dei Veterinari. Il gip: "Il silenzio dell’organo disciplinare ne ha alimentato il senso di onnipotenza".

Foto: Il Resto del Carlino