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RABBIA, ANMVI: VACCINAZIONI DAL BARBIERE?

RABBIA, ANMVI: VACCINAZIONI DAL BARBIERE?
Scarso coordinamento e assoluta mancanza di comunicazioni ai liberi professionisti e ai cittadini. La campagna vaccinale precontagio in provincia di Belluno inizia oggi con interventi di profilassi "sotto la terrazza di un ex negozio di barbiere". ANMVI Veneto: siamo informati dai giornali e quel che leggiamo è scandaloso.

Avvalersi della rete delle strutture veterinarie per le vaccinazioni e per l'informazione ai cittadini. Una regola semplice di cui l'amministrazione regionale del Veneto non ha saputo far tesoro e così oggi le vaccinazioni precontagio nel Comune di Lozzo iniziano sotto la terrazza di un ex negozio di barbiere.

Con l'ordinanza n. 1039 del Sindaco nel Comune di Lozzo dalle ore 9.00 di questa mattina si vaccinano i cani di età superiore ai tre mesi ad opera del Servizio veterinario dell'ULSS n.1. Costo della vaccinazione 5 euro. "Viene lasciata la libertà al proprietario del cane di far eseguire la vaccinazione presso gli ambulatori privati". Altrimenti, tutti i cani già identificati (avviso corretto successivamente ed allargato oggi anche ai cani non identificati) dovranno recarsi nei luoghi di ritrovo "presso i locali siti in Piazza VI Novembre": "sotto la terrazza- ex negozio di barbiere".

Il Consiglio regionale di ANMVI Veneto esprime indignazione e preoccupazione per come si affronta nel bellunese la prevenzione della rabbia silvestre, un'azione di evidente rilevanza pubblica e di sanità animale che inizia senza la minima osservanza delle più elementari condizioni igienico-sanitarie, senza coordinamento e senza informazione ai cittadini e ai liberi professionisti.

"Siamo informati dai giornali e quel che leggiamo è scandaloso"- dicono i Colleghi Davide Zanon e Lamberto Barzon di ANMVI Veneto.

L'Ordinanza sindacale non riprende le condizioni tariffarie nè dell' Ordinanza regionale n. 251 del 24-11-2009 nè dell'Ordinanza ministeriale, in base alle quali "i costi relativi alla vaccinazione dei cani sono a carico dei proprietari degli stessi" e "le tariffe relative alle operazioni di vaccinazione sono stabilite da apposito provvedimento".

"Non capiamo quindi - dicono i colleghi di ANMVI Veneto - da dove origina la tariffa di 5 euro richiesta per la prestazione da parte del Servizio veterinario dato che alla data di emanazione dell'Ordinanza del sindaco di Lozzo non erano state stabilite tariffe da apposito provvedimento, e a tutt'oggi non abbiamo notizia di tale atto".

Quanto alla vaccinazione solo ai cani identificati, disposizione poi opportunamente corretta, ANMVI Veneto incoraggia ad approfittare per regolarizzare i cani mai iscritti e mai identificati, che probabilmente non hanno frequentazione alcuna con gli ambulatorio veterinari e quindi mai e in nessun modo verranno intercettati.
Se operazioni simili avevano ragione di esistere, era proprio per raggiungere quei proprietari meno attenti, magari economicamente in difficoltà (indigenti) che fino ad oggi erano sfuggiti agli obblighi di legge. Questi cani, spesso detenuti in territori di campagna e/o comunque più isolati, rischiano di non venire mai vaccinati e possono diventare l'anello di passaggio tra ciclo silvestre e urbano della rabbia.

Fino ad ora le strutture veterinarie private hanno svolto un ottimo lavoro  ed è grazie a loro se molti cani del bellunese sono già stati vaccinati. Ma questo è avvenuto solo perchè i colleghi del territorio hanno saputo ben svolgere il loro lavoro al di la della mancata comunicazione degli organi istituzionali preposti. Una più attenta politica avrebbe potuto, gia dal giorno dopo il primo caso di Lozzo avviare, tramite le strutture veterinarie private e i veterinari liberi professionisti, un efficace rete di prevenzione e di sorveglianza epidemiologica sul territorio.

Iniziano così le prime azioni della pubblica amministrazione verso il problema della rabbia in provincia di Belluno ed in particolare nel comune di Lozzo di Cadore, dove è stato denunciato il primo caso di rabbia nel Veneto. Si trattava di un cane, il quarantesimo caso di rabbia dall'entrata in Italia dell'epidemia nell'ottobre del 2008, segnalato nel sito dell' Istituto Zooprofilattico delle Venezie già dal 16 novembre scorso. 

Allegati
pdf AVVISO VACCINAZIONI COMUNE DI LOZZO.PDF