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IRAP, CIRCOLARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

IRAP, CIRCOLARE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L'Agenzia delle Entrate ha emanato la tanto attesa circolare sull'applicabilità dell'IRAP. Recependo le indicazioni emerse dalle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, cerca di definire i professionisti soggetti all'imposta.

Come preannunciato dal Sottosegretario Daniele Molgora, l'Agenzia delle Entrate è intervenuta sulla assoggettabilità all' IRAP degli esercenti arti e professioni. Tenuto conto della giurisprudenza, con la circolare n. 45 del 13 giugno, l'AdE cerca di dare una sua interpretazione del concetto di "autonoma organizzazione", punto sul quale dopo la sentenza della Corte Costituzionale si è sviluppato il conflitto fra Fisco e contribuenti professionisti.


Le decine di migliaia di ricorsi presentati dal 2001 alle Commissioni Tributarie provinciali e regionali non sono serviti a fare chiarezza, visto che le numerose sentenze sono state spesso diversificate e contraddittorie. Neppure le sentenze della Corte di Cassazione sono riuscite in modo chiaro ed univoco ad indicare le caratteristiche che un'attività professionale deve avere per essere considerata nell'ambito dell'autonoma organizzazione e quindi soggetta ad imposta.


Con questa circolare l'Agenzia prova a dare delle linee guida senza però riuscire, ancora una volta, a fare chiarezza, lasciando purtroppo ampia discrezionalità ai suoi uffici e troppa autonomia di giudizio alle Commissioni Tributarie. La verità è che senza un intervento preciso del Ministero, promesso da Tremonti già 7 anni fa, chiarezza non ci sarà mai anche perchè il Governo, se dovesse adeguarsi correttamente alle sentenze della magistratura nell'applicare l'imposta, dovrebbe mettere in conto un perdita erariale di circa 1,5 miliardi di euro, perdita che non può certo permettersi. La circolare dell'Agenzia, quindi, si limita ad intervenire dove sa benissimo di non avere alcuna possibilità di difesa: sui contribuenti "minimi".


Tutti i professionisti che possono dimostrare di avere le caratteristiche previste per l'adesione al regime dei minimi saranno esclusi dall'IRAP indipendentemente dal fatto che vi abbiano o no aderito. E gli altri? Per gli altri si rientra nell'infinito confronto fra Fisco e contribuente perchè l'Agenzia, sulla base delle sentenze della Cassazione, considera due punti per l'assoggettamento all'imposta: il professionista rientra nell'IRAP se la sua attività non è soggetta all'altrui direzione e se usufruisce di una dotazione di fattori produttivi che gli consente di generare un valore aggiuntivo rispetto al professionista " non organizzato". I fattori produttivi possono essere beni strumentali di particolare rilievo e apporto del lavoro di terzi in un rapporto di impiego continuativo anche non necessariamente a titolo di lavoro subordinato.

E' evidente che queste indicazioni rischiano di essere ancora soggette a valutazioni estremamente personali e porteranno nuovamente a migliaia di ricorsi visto che l'onere della prova sull'insussistenza di autonoma organizzazione spetta sempre al contribuente. Resta quindi urgente un chiarimento definitivo da parte del Ministero.