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TRAFFICO DI CANI, 2 VETERINARI INDAGATI

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Milano- Un traffico illegale di cani accalappiati in Italia che finiscono in Germania come cavie in «sperimentazioni chirurgiche o di farmaci»: quello che per anni è stato solo un sospetto degli animalisti ora diventa una certezza nelle carte di due inchieste aperte dalla magistratura a Brescia e a Bolzano al termine di un' indagine dei carabinieri del Nas di Milano. Indagate dieci persone, tra cui i responsabili di tre associazioni che gestiscono alcuni canili e due veterinari. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al falso, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e maltrattamento di animali. Quella scoperta dai carabinieri rischia di essere solo la punta di un iceberg che, però, non deve gettare un' ombra ingiusta di sospetto sul lavoro di migliaia di volontari, i quali, con fatica e amore, accudiscono gratuitamente gli animali abbandonati. L' indagine comincia nell' ottobre 2004 quando, nel Bresciano, una pattuglia ferma sull' autostrada A4 due furgoni e un' auto di un canile lombardo. Dentro sono stipati una cinquantina di cani. «Saranno adottati in Germania» dichiarano i conducenti. Quando i militari del Nas vanno a controllare i documenti nel canile e in altri collegati scoprono incongruenze sospette. A partire dal numero di cani affidati ufficialmente a privati cittadini che a volte è minore, a volte maggiore di quello reale. Irregolarità formali, si giustificano i responsabili. Secondo gli investigatori, invece, sono la prova di una truffa a danno dei Comuni che potrebbe nascondere un traffico internazionale. In genere i Comuni convenzionati, precisano gli investigatori, pagano le strutture per il mantenimento (pochi euro al giorno) degli animali o (40 euro in Lombardia) per ogni cane affidato ufficialmente. Come a dire che qualcuno potrebbe aver giocato sui numeri per gonfiare i rimborsi. Nei guai finiscono anche due veterinari per i certificati (sospettati falsi) delle vaccinazioni che servono al rilascio dei passaporti sanitari europei, senza i quali i cani non possono andare all' estero. Un anno dopo, un altro furgone viene fermato al valico del Brennero diretto in Germania. Dentro ci sono una dozzina di cani che viaggiano senza acqua e cibo, in gabbie anguste o liberi di sbranarsi tra loro. Il conducente, legato a una delle associazioni coinvolte, viene denunciato alla Procura di Bolzano per maltrattamento di animali. Negli atti d' indagine si sostiene che in Germania i cani vengono pagati tra i 200 e i 300 euro ciascuno e si ipotizza che finiscano nel giro tedesco della vivisezione, destinati alla sperimentazione di farmaci e di tecniche chirurgiche. «Sono 20 anni che si parla di questi sospetti in riferimento alla Germania. Non sono mai state trovate prove, al di là di un traffico sospetto, quantomeno per il numero enorme di cani che coinvolge e che è sproporzionato alle possibilità di ricezione di quel Paese» lamenta Gianluca Felicetti, presidente della Lega Antivivisezione. Il quale ricorda che in Germania chi vuole adottare un cane legalmente deve pagare tra i 50 e 350 euro come rimborso spese a chi l' ha mantenuto. Un incasso su cui qualcuno potrebbe speculare rifornendosi da complici italiani. «Noi siamo contrari a ogni forma di vivisezione, ma sappiamo che le sperimentazioni legalmente autorizzate avvengono solo su animali iperselezionati e codificati su animali appositamente allevati, non certo sui randagi. Quei poveri cani potrebbero finire in esperimenti di basso livello e del tutto illegali». Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it 500 milioni I fondi pubblici destinati ogni anno ai canili. Una struttura che ospita mille cani può ottenere anche 2,5 milioni di euro all' anno 640 mila I cani randagi in Italia secondo il ministero della Salute. Ma per la Lega Antivivisezione in realtà sono almeno un milione 990 I canili autorizzati in Italia. Oltre al finanziamento base, i Comuni pagano un ticket giornaliero per ogni cane ospitato, almeno 2 euro ITALIA Gli esperimenti sugli animali sono circa 900 mila all' anno. Il 95% è svolto su topi e ratti. La legge italiana autorizza la sperimentazione clinica sugli animali da laboratorio, ma i ricercatori possono esercitare l' obiezione di coscienza GERMANIA La legge non autorizza la sperimentazione sui randagi, ma per gli ambientalisti i controlli sono inesistenti: migliaia di cani importati clandestinamente dal Sud Europa e dalla Turchia finirebbero in laboratori clandestini GRAN BRETAGNA Attraverso un accordo volontario, tutte le case farmaceutiche hanno abolito la sperimentazione sui grandi primati. Vietato per legge l' utilizzo di animali (cavie comprese) nella sperimentazione di prodotti cosmetici Sotto inchiesta veterinari e responsabili di canili 1 Indagati i responsabili di tre associazioni che gestiscono canili e 2 ve- terinari (falsi certificati) Le accuse: truffa aggravata e maltrattamento di animali 2 L' ipotesi è che gli indagati abbiano truffato i Comuni incassando rimborsi non dovuti
(Guastella Giuseppe, Corriere della Sera 05/07/2006)