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PUBBLICITA’, VERSO NUOVO REGOLAMENTO

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Il 25 giugno il Consiglio Nazionale degli Ordini Veterinari esaminerà il Nuovo Regolamento sulla pubblicità sanitaria valevole per la professione medico-veterinaria. L’attuale Regolamento dovrà essere aggiornato alla luce delle nuove definizioni e classificazioni introdotte dall’Accordo Stato Regioni del 2003, ancora in fase di attuazione in molte Regioni. Ma non solo. Il nuovo vademecum sulla corretta applicazione delle norme in materia di pubblicità sanitaria in medicina veterinaria, in tutto 16 articoli, recepisce altre novità e introduce alcuni correttivi al precedente Regolamento. Fra i titoli accademici viene ricompreso il “master universitario” che potrà essere pubblicizzato. Il Regolamento viene anche adeguato alla “legge Gasparri”, che ha reso possibile per i medici veterinari la pubblicità su TV e radio locali. Targhe, insegne e inserzioni su Pagine Bianche, Pagine Gialle, elenchi di categoria e inserzioni sui giornali dovranno anche riportare il numero e la data dell’autorizzazione rilasciata dalla competente autorità alle strutture veterinarie ( eccezion fatta per lo studio veterinario che non prevede l’accesso ad animali). Il Regolamento si applica anche ai fogli di ricettario- su cui vengono impartite prescrizioni terapeutiche e rilasciati certificazioni o referti-e alle carte professionali, il cui trattamento è parificato a quello delle targhe concernenti le strutture senza ingresso di animali. Particolari indicazioni vengono inoltre fornite per eventuali cartelli segnaletici. Il Regolamento specifica le autorizzazioni da richiedere, i divieti e le sanzioni. Una nota conclusiva chiarisce che il testo “è stato ispirato dalla volontà di sottolin eare, anche con questo strumento regolamentare , che l’unica distinzione possibile tra le strutture veterinarie può attenere all’individuazione dei requisiti minimi strutturali tecnologici ed organizzativi, e che invece , non esistendo limiti alla offerta d elle prestazioni professionali, gli strumenti pubblicitari devono poter fornire un servizio di informazione il più esaustivo possibile pur sempre nel rispetto delle norme esistenti in argomento”.