La Società dei veterinari svizzeri e' contraria alla macellazione rituale perche' non rispetta i diritti degli animali. I professionisti criticano un consigliere federale, Moritz Leuenberger, che l'ha giustificata in nome della libertà di religione. Leuenberger aveva dichiarato in occasione di un congresso della società europea di teologia cattolica a Friburgo che ''il divieto di macellazione rituale non è una misura di protezione degli animali, ma una limitazione della libertà di religione''.
La Societa' dei veterinari svizzeri ricorda la sofferenza dell'animale che muore per sgozzamento. ''Tra la protezione degli animali e la libertà di religione, entrambe ancorate alla costituzione, cosa ha il maggior valore?'', ha chiesto la società in un comunicato di oggi. I veterinari hanno già scelto: la protezione degli animali è primaria e si impegnano quindi per il mantenimento della proibizione della macellazione rituale. Il consiglio federale svizzero aveva prospettato l'eliminazione del divieto nel quadro della revisione della legge sulla protezione degli animali, ma ha dovuto rinunciarvi di fronte alla presa di posizione della maggior parte dei cantoni e di diverse associazioni di protezione degli animali, dei contadini, dei veterinari e dei consumatori. Il governo si è comunque espresso per l'inserimento immediato del diritto di importare carne kasher o halal nella legge. Una proibizione di importazione non permetterebbe in effetti più alle comunità ebraiche e musulmane di approvvigionarsi di carne ottenuta secondo i loro riti. Ma la protezione svizzera degli animali ha depositato nel luglio 2003 un'iniziativa nella quale chiede che le importazioni di animali siano autorizzate solo se è provato che sono stati trattati all'estero secondo la legislazione svizzera. ( AdnKronos Salute)