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RELAZIONE 2014

Pochi OGM negli alimenti in Italia. Positività anche nel biologico

Pochi OGM negli alimenti in Italia. Positività anche nel biologico
Il 2014 è stato l'ultimo anno di programmazione del triennio 2012-2014 dell’attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti. Tenuto conto dei risultati complessivi, si conferma che "sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore". Inoltre "la presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse". Sono le conclusioni del Ministero della Salute che oggi pubblica i risultati del Piano nazionale OGM realtivi al 2014.

Dall’elaborazione dei dati presenti nel database nazionale risulta che il numero complessivo dei campioni di diverse matrici prelevati, sul territorio e all’importazione, e analizzati è stato di 905, di cui 791 sul territorio e 114 riguardanti l’attività USMAF.

Controlli sul territorio- La valutazione generale dei risultati è positiva. In particolare esaminando i dati relativi al territorio per un numero totale di campioni analizzati ed elaborati pari a 791 non è stata rilevata alcuna non conformità. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati nel circuito biologico sono diminuiti rispetto all’anno precedente.
Ciò conferma sempre di più sia la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare, che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime, alla commercializzazione del prodotto finito, sia l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.

Relativamente alle matrici analizzate, 633 campioni nel circuito convenzionale e 158 nel circuito biologico, si osserva che circa il 28% (223 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 22% (174 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 18% (144 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; circa 9% (70 campioni) pasta e noodles; il 8% (60 campioni); snacks, dessert e altri alimenti; il 5% (37 campioni) prodotti per lattanti e bambini fino ad arrivare a diverse matrici quali preparazioni gastronomiche; integratori alimentari, legumi e semi oleaginosi con percentuali al disotto del 3,5 %

Le positività accertate, nel circuito convenzionale, sono in totale 40:i il maggior numero di positività, 28, è dovuto alla soia GM Roundup Ready (MON 40-3-2) in particolare in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Altre 5 positività hanno riguardato la soia MON89788, altre 3 il mais DAS 1507, 2 anche il mais MON 810.
Il numero delle positività non corrisponde necessariamente al numero di campioni positivi, in quanto più positività, rispetto a diversi eventi di trasformazione, possono essere riscontrate nello stesso campione.

Per i campioni del circuito biologico le 3 positività sono tutte riconducibili alla soia GM Roundup Ready (MON 40-3-2).

Controlli all'importazione- Una particolare attenzione va posta alle fasi di controllo all’importazione. Nel corso del 2014 i campionamenti risultano essere stati 114, un numero in flessione rispetto a quello dell’anno precedente, nonostante ciò sono fortemente diminuite le positività rilevate.
Le matrici maggiormente interessate sono state pasta e noodles (48%), prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria (20%) granelle, creme e farine di mais, di riso e miste (17%), legumi e semi oleaginosi (7%).

Nel 2014 il controllo all’importazione ha rilevato una sola positività al di sotto dello 0.1% relativa alla presenza di soia RR in un campione di granelle, creme e farine di mais, di riso e miste proveniente dagli USA, prelevato dall’USMAF di Milano Malpensa. In tal senso i risultati indicano un’accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell’UE, soprattutto cinesi in quanto i principali controlli effettuati sono su pasta e noodles a base di riso. Ciò è in linea anche con la diminuzione delle notifiche di allerta pervenute al sistema RASFF nel 2014 da parte dei degli Stati membri, soltanto 4 notifiche per prodotti a base di riso proveniente dalla Cina.

Il Ministero della Salute ribadisce che "è fondamentale che gli uffici di frontiera, prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari, contribuiscano sempre attivamente alla realizzazione di quanto programmato proprio in relazione al ruolo essenziale che rivestono nella catena dei controlli ufficiali".

Laboratori pubblici- Altro ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici. E’ indubbio che la crescente complessità dell’offerta biotecnologica nel mercato agro-alimentare mondiale richiede la ricerca di un numero di eventi GM, autorizzati e non, in continuo aumento. A tal proposito, considerata la complessità del controllo analitico, l’attività dei laboratori diventa sempre più intensa, sia per la parte che riguarda la validazione dei metodi, sia per la parte esecutiva nell’ambito del controllo ufficiale. In tale contesto, si rinnova l’invito a completare il processo di espansione, peraltro già a buon punto, dell’attività analitica di screening e potenziare l’attività analitica accreditata anche per la rilevazione e quantificazione di eventi GM autorizzati sul mercato comunitario, al fine di assicurare l’omogeneità dell’azione di controllo sul territorio nazionale.

In considerazione della necessità di ricercare un numero crescente di eventi GM, il Ministero ipotizza per il prossimo futuro," un sistema di supporto mutualistico tra laboratori con specializzazione analitica complementare, al fine di razionalizzare l’attività analitica sia per gli aspetti tecnici che economici".

L’accesso ai dati del database nazionale, attraverso il Cruscotto di Reportistica Sanitaria (CRS), consente alle Regioni e P.A. di consultare e validare direttamente i dati di loro competenza. Nonostante tale opportunità anche quest’anno permangono alcune difficoltà nel rispettare i tempi stabiliti, ciò è dovuto soprattutto alla disomogenea distribuzione dei campionamenti nell’arco dell’anno.