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2019-2023

Lombardia, presentato il Piano integrato di sanità pubblica veterinaria

Lombardia, presentato il Piano integrato di sanità pubblica veterinaria
Dopo la presentazione a Palazzo Lombardia, il nuovo Piano regionale è in consultazione fra gli stakeholder fino al 28 gennaio.

La Direzione Generale Welfare-Veterinaria della Regione Lombardia ha presentato ieri, a Milano, il nuovo Piano Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2019-2023. Alla presenza dei rappresentanti degli stakeholder, il Dirigente Piero Frazzi e i responsabili dell'Unità Operativa Veterinaria hanno illustrato gli obiettivi strategici del prossimo quinquennio.

Il nuovo Piano regionale, elaborato in collaborazione con l'Università di Milano e con l'IZSler, è ora in fase di consultazione presso le sigle della filiera (organizzazioni veterinarie, produttori e consumatori) in vista dell'iter consiliare e di giunta.

Obiettivi strategici- La presentazione, a Palazzo Lombardia, ha messo l'accento sugli 11 obiettivi strategici del Piano, che rappresentano la parte caratterizzante della programmazione e sui quali la Regione apre a contributi e osservazioni ‘anche innovative’ - ha spiegato Frazzi-  prima dei passaggi deliberativi.
A differenza degli obiettivi vincolanti del Piano -strettamente connessi ai Lea-, gli obiettivi strategici sono modulabil sulla base di suggerimenti migliorativi e qualificanti per la realtà lombarda. Per la Regione sono strategiche alcune tematiche emergenti come la Peste Suina Africana (Psa) che, benchè assente dal territorio regionale, richiede awareness e prevenzione (v. Piano regionale Psa sul BUR di dicembre); strategiche anche le azioni di controllo e della certificazione della paratbc bovina e la stesura di linee guida di taglio pratico a sostegno degli obiettivi del Piano. Consolidati gli obiettivi di benessere animale e di controllo dell’antimicrobicoresistenza, sui quali la Regione mette l'accento insieme alla dematerializzazione dei controlli. E' un tasto fondamentale quello dei controlli, che la Regione intende rendere sempre più mirati, proporzionati e coordinati con tutti gli altri organismi preposti, ma soprattutto dematerializzati e trasparenti anche a vantaggio dell'immagine delle imprese.
All’orizzonte, ci sono anche i nuovi regolamenti europei (625 e 429) che nell’arco di attuazione temporale del Piano diventeranno applicativi. La Regione sta lavorando ad uno studio interpretativo della regolamentazione europea, per agevolare sia i controlli che gli Osa, nell'attuazione di norme ponderose e complesse.

Controlli mirati sugli Antimicrobici- Il Piano regionale, coerentemente con le azioni messe in campo dal Ministero della Salute, si propone di modificare l’approccio dei controlli puntando  sulla misurazione e sulla quantificazione dei consumi, con particolare riguardo ai cosiddetti "Cia". Si tratta di affrontare un passaggio nuovo e molto delicato sul controllo dell’uso degli antimicrobici e sullo sviluppo di un utilizzo consapevole. A quest'ultimo riguardo, un decreto regionale di Giunta- pubblicato a dicembre sul BUR- introduce ulteriori interventi per promuovere l'utilizzo prudente degli antibiotici, coinvolgendo sia i veterinari llpp che la filiera. Anche la ricetta elettronica, che la Lombardia considera di fatto già operativa consentirà di quantificare i consumi in allevamento, anche per dare sempre maggiori garanzie ai consumatori e alla stessa Unione Europea. La Regione ha già pianificato una serie di incontri specifici con i produttori, ad esempio per incentivare comportamenti virtuosi in fase di asciutta selettiva, ed evitare la profilassi di massa.

Sul benessere animale, altro tema caldo e obiettivo strategico del nuovo Piano, l'UO Veterinaria ha riferito di una sperimentazione in campo suinicolo- con il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CRENBA) e con il Ministero della Salute-  in 40 aziende (alle quali possono unirsene altre volontariamente) per analizzare le difficoltà e le problematiche connesse all’obiettivo ‘coda integra’ e per documentare in termini comprovabili e inequivoci i casi di mozzatura necessaria. In via generale, la Regione punta ad approfondire le ricadute del benessere animale negli allevamenti intensivi utilizzando parametri ‘animal based’.

Fra gli strumenti ‘trasversali’ che possono concorrere agli obiettivi strategici, un posto rilevante viene riconosciuto alla condizionalità. Dopo l’audit europeo del marzo scorso (‘ottimo’ per quanto riguarda la Lombardia) la Regione si concentrerà sulle anagrafi animali.  Per quanto riguarda gli animali d’affezione, la Regione Lombardia inizierà quest’anno la stesura di un Piano triennale ad hoc come previsto dalla Legge regionale 33, insieme alla Consulta regionale sul randagismo. Il Piano che sarà deliberato in corso d’anno, ricalcherà la struttura del precedente in scadenza.