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LA LETTERA

Bonus 600 euro, Adepp al Governo: mancano 71milioni di euro

Bonus 600 euro, Adepp al Governo: mancano 71milioni di euro
A nome di tutte le Casse dei professionisti, il Presidente dell'Adepp Alberto Oliveti ha presentato il conto ai Ministri Catalfo e Gualtieri.


Per versare il bonus di marzo a tutti gli aventi diritto mancano circa 71milioni di euro. I calcoli sono del Presidente dell'Adepp Alberto Oliveti, in una lettera ai Ministri del Lavoro e dell'Economia, Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri. In dettaglio - al  21 aprile erano 481.629 le domande avanzate dagli iscritti, di cui 451.715 ammesse, alle quali si devono aggiungere 8.177 istanze in fase di valutazione.
"Pertanto rispetto allo stanziamento di 200 milioni di euro, previsto dal decreto interministeriale, vi sono per il mese di marzo domande ammesse e non coperte finanziariamente per il valore di 71.029.000 euro"- fa notare Oliveti.

L'esclusiva e i pensionati- Sull'’indennità di ultima istanza (il cosiddetto bonus da 600 euro) si è creata "grande disparità tra i destinatari potenziali", ribadisce Oliveti rinnovando le critiche delle casse verso disposizioni governative pensate tardivamente e male. Fra queste, spiccano il criterio di esclusività (l'appartenenza ad un solo ente previdenziale) e quello di non essere titolari di trattamento pensionistico.

La prima misura è stata corretta retroattivamente e in corso d'opera, ma secondo Oliveti porta lo stesso "a forme sostanziali di disparità". Ad esempio, anche la semplice iscrizione ad altre gestioni, pur se non "movimentate" nell'anno 2020, comporta l'esclusione dall'indennità di 600 euro.

Quanto al trattamento pensionistico, Oliveti  ritiene che "con riferimento alle pensioni di reversibilità e alle indennità di disabilità, il legislatore abbia prodotto forme di discriminazioni. Ciò è altresì vero anche per i pensionati titolari di “mini pensioni”, tipico delle Casse di previdenza di cui al d.lgs. 103/1996, che ancora oggi esercitano l’attività professionale, e che non potranno beneficiare dell’indennità".
Rispetto a quest’ultima fattispecie, occorre porre l’attenzione sulla questione dei “pensionati attivi”. E’ importante considerare che la maggior parte " si trova largamente al di sotto dell’assegno sociale, e ciò a causa della circostanza che gli Enti istituiti nel 1996, essendo Casse “giovani” sono assoggettate ad un sistema a regime contributivo puro, nate con l’aliquota soggettiva al 10% e senza la possibilità di prevedere alcuna integrazione al minimo".

Certezze di rimborso e ulteriori finanziamenti- Le Casse " hanno urgenza di conoscere tempi e modalità di rimborso delle somme anticipate dalle Casse"- conclude Oliveti. Ciò assume particolare rilievo in considerazione che le Casse quest’anno si troveranno ad assistere ad un forte calo delle proprie entrate per le delibere assunte in termini di sospensione della riscossione e ad un incremento delle proprie uscite, per l’aumento delle prestazioni assistenziali previste dai propri regolamenti. Al contempo i rendimenti degli investimenti, data la condizione dei mercati finanziari, risentiranno della crisi economica e pertanto le Casse si potrebbero trovare - come tutti gli operatori - in crisi di liquidità.  La situazione di crisi che sta colpendo i professionisti "richiede il massimo sforzo finanziario"- conclude Oliveti.

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