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CODICE PENALE

Interdizione dalla professione veterinaria nella pdl Ferraresi

Interdizione dalla professione veterinaria nella pdl Ferraresi
Il giro di vite sui reati in danno agli animali, prevede sanzioni e pene specifiche per il medico veterinario "reo" di violazioni di legge.

Il deputato M5S Vittorio Ferraresi ha illustrato ieri in Commissione Giustizia la sua proposta di legge per rafforzare la tutela civile e penale degli animali. Nel suo testo, Ferraresi cita anche le evidenze scientifiche a sostegno delle modifiche al codice penale e di procedura penale contenute nella sua proposta di legge: "Si ritiene inoltre improcrastinabile- afferma-  l'allineamento dell'ordinamento italiano alle evidenze scientifiche della psichiatria, della criminologia, della medicina veterinaria e dell'etologia, prevedendo una maggiore severità delle pene e delle sanzioni per i reati in danno degli animali generalmente contemplati dal nostro ordinamento".

Confisca e pene accessorie- Quanto all'inasprimento delle sanzioni - riferite in particolare all'articolo 544-sexies (Confisca e pene accessorie), Ferraresi fa notare che la sua proposta  "contempla  pene accessorie di carattere amministrativo nei confronti di chi trasporta, commercia o alleva animali, al quale sono aggiunti  l'interdizione – temporanea o definitiva – dalla professione per il veterinario che abbia commesso delitti contro gli animali" .

Reati penali- Nel caso in cui la sentenza di condanna o di applicazione della pena -per i delitti previsti dagli articoli 544-ter (maltrattamento di animali), 544-quater (spettacoli e manifestazioni vietate) 544-quinquies (divieto di combattimenti animali) e 544-septies, (nuovo articolo proposto dalla pdl Ferraresi per contrastare l'uccisione o la distruzione di specie protette) - "siano pronunciati nei confronti di chi svolge la professione di medico veterinario, è disposta l'interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad anni uno".
In caso di recidiva, la proposta di legge dispone "l'interdizione perpetua dall'esercizio delle attività medesime. Qualora il medico veterinario sia un pubblico ufficiale, è disposta l'interdizione dal pubblico ufficio per un periodo non inferiore ad anni due. In caso di recidiva è disposta l'interdizione perpetua dal pubblico ufficio".

Abbandono di animali- La proposta di legge aggiunge due commi all'articolo 727 nei quali si dispongono, in caso di condanna per abbandono di animali, pene accessorie che vanno dalla confisca dell'animale alla sospensione temporanea o perpetua, per il reo, "dell'attività circense, di caccia, di trasporto, commercio o allevamento di animali, ovvero della professione di veterinario".
Nel caso in cui la sentenza di condanna o di applicazione della pena  sono pronunciati nei confronti di chi svolge la professione di medico veterinario, "è disposta l'interdizione dalla professione per un periodo non inferiore a mesi sei. In caso di recidiva è disposta l'interdizione perpetua dall'esercizio delle attività medesime". Inoltre, "qualora il medico veterinario sia un pubblico ufficiale, è disposta l'interdizione dal pubblico ufficio per un periodo non inferiore ad anni uno. In caso di recidiva è disposta l'interdizione perpetua dal pubblico ufficio".
    
Traffico di animali da compagnia- Modificando la Legge 4 novembre 2010, n. 201, Ferraresi  inserisce tre periodi dedicati alla professione medica veterinaria, al comma 4 dell'articolo 4 sul traffico di animali da compagnia: "il medico veterinario, privato o pubblico ufficiale, è interdetto temporaneamente, ovvero perpetuamente in caso di recidiva, dalla professione o dal pubblico ufficio in caso di condanna, patteggiamento o decreto penale di condanna".

Infine, nella sua relazione illustrativa, l'On Ferrarresi riporta dati dell'Eurispes 2014,  in base ai quali "più della metà dei medici veterinari (59,5 per cento) afferma che il numero di animali feriti o in difficoltà in seguito ad abbandono portati in ambulatorio è sostanzialmente stabile rispetto al passato".  "È però degno di nota - aggiunge- il fatto che un medico veterinario su quattro (25,7 per cento) abbia notato un aumento degli abbandoni rispetto a qualche anno fa. Alla maggioranza dei medici veterinari (1,4 per cento spesso, 22,5 per cento qualche volta e 51,7 per cento raramente) è capitato di curare animali maltrattati".

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