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RIFORME COSTITUZIONALI

Titolo V, riscritto dal Senato l'articolo 117 della Costituzione

Titolo V, riscritto dal Senato l'articolo 117 della Costituzione
Con l'ok del Governo, il Senato ha approvato l'ampliamento delle materie che possono essere devolute alle Regioni. Accolto odg per ridurne il numero.

Ieri il Senato ha approvato un emendamento (30.200) di Francesco Russo (Pd)- riformulato e fatto proprio dal governo- riguardante l'articolo 116 della Costituzione. L'emendamento approvato (*) amplia le materie che possono essere devolute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario. Il ddl Boschi prevede infatti che “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, possano essere attribuite alle Regioni, su loro richiesta, e se hanno i conti a posto, con una legge approvata da entrambe le Camere.

(*)- Emendamento 30.200 (testo 2)
«1. All’articolo 116 della Costituzione, il terzo comma è sostituito dal seguente:
“Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui all’articolo 117, secondo comma, lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, m) limitatamente alle disposizioni generali e comuni per le politiche sociali, n), o), limitatamente alle politiche attive del lavoro e all’istruzione e formazione professionale, q) limitatamente al commercio con l’estero, s) e u), limitatamente al governo del territorio, possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, anche su richiesta delle stesse, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119, purché la Regione sia in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio. La legge è approvata da entrambe le Camere sulla base di intesa tra lo Stato e la Regione interessata”».

La riformulazione è stata chiesta dal Sottosegretario alle riforme  Luciano Pizzetti (foto). La prima stesura dell'emendamento Russo non si limitava alle 'politiche sociali' ma ricomprendeva anche la tutela della salute e la sicurezza alimentare. In ragione di questa riformulazione il Senatore veterinario Sante Zuffada si è astenuto.

Il Senato ha approvato anche l'articolo 31 (corrispondente all'articolo 30 del testo approvato dal Senato nella precedente lettura) del ddl Boschi, che riscrive l'articolo 117 della Costituzione, vale a dire l'assetto federale dello Stato, con l'eliminazione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni. E’ prevista una specifica "clausola di salvaguardia" a tutela dell''unità giuridica o economica della Repubblica o dell''interesse nazionale. In altre parole, in caso di una minaccia una legge dello Stato potrà regolare anche in materie di competenza legislativa regionale.
La riforma inoltre modifica la ripartizione di competenze tra Stato e Regioni fissate dall''articolo 117 della Costituzione (frutto della riforma del 2001) recependo anche l''orientamento espresso dalla giurisprudenza costituzionale in occasione dei conflitti interpretativi che hanno contrapposto in molte occasioni lo Stato alle Regioni. A regime, lo Stato sarà responsabile esclusivo del coordinamento della finanza pubblica, di alcune politiche (come quelle ''attive'' del lavoro, della promozione della concorrenza e della disciplina dell''ambiente e delle infrastrutture strategiche).
Parallelamente all''ampliamento delle competenze dello Stato, viene soppressa la competenza legislativa "concorrente" attualmente ripartita tra Stato centrale e Regioni.

L’esecutivo ha accettato anche un ordine del giorno di Raffaele Ranucci (Pd) che "impegna il governo a prendere in considerazione prima dell'entrata" in vigore del ddl di riforma, "l'opportunità di proporre attraverso una speciale procedura di revisione costituzionale, la riduzione delle Regioni".
Ranucci aveva proposto, nel suo ordine del giorno, di ridurre le Regioni "ad un numero massimo di dieci". E' quindi intervenuto per il governo il sottosegretario alle riforme Luciano Pizzetti che ha accolto il documento a patto che fosse eliminata l'indicazione del numero massimo di dieci. Essendo fatto proprio dal governo, l'ordine del giorno non è stato posto ai voti.

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Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione - Ddl Boschi
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