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EFFETTI DELLA PANDEMIA

OIE: è sotto pressione anche la sanità veterinaria

OIE: è sotto pressione anche la sanità veterinaria
Negli ultimi tre mesi la pandemia COVID-19 ha esercitato una notevole pressione anche sulla sanità veterinaria in tutto il mondo.

L'impatto della pandemia di COVID-19 sulle popolazioni mondiali ha dimostrato l'importanza della condivisione delle competenze. Da gennaio ad oggi è stata prodotta una grande quantità di nuove conoscenze, nonostante il permanere di molte incognite, grazie ad un approccio scientifico di tipo one health, "di lunga durata". L'ha ribadito l'OIE in una dichiarazione in occasione del World Veterinary Day del 25 aprile, descrivendo il contributo della veterinaria per affrontare la pandemia.

Il settore della salute degli animali, e in particolare i sistemi veterinari dei vari Paesi, contribuiscono in vari modi alla costruzione di una risposta comune alla pandemia. In molti Paesi, i veterinari hanno dimostrato il loro impegno a sostenere il lavoro delle autorità sanitarie. I laboratori veterinari hanno utilizzato la loro esperienza per attività di screening di sorveglianza, testando campioni umani, supportando così la capacità diagnostica dei servizi di salute umana.

Alcune strutture veterinarie hanno donato materiali essenziali come dispositivi di protezione individuale e ventilatori. I liberi professionisti veterinari si sono inoltre offerti volontari in ospedali e laboratori quando le risorse umane non erano sufficienti. In alcuni Paesi, gli epidemiologi veterinari hanno sostenuto gli omologhi umani, per dare una risposta alla salute pubblica per tracciare la malattia e sostenere lo sviluppo di interventi efficaci di sanità pubblica.

Insieme allo sforzo di gestione delle crisi, non si deve dimenticare che, giornalmente, le attività dei veterinari contribuiscono a rispondere a bisogni critici, che sono fortemente messi alla prova nelle attuali circostanze: la sicurezza alimentare e produzioni fondamentali intrinsecamente collegate a solidi sistemi di produzione animale.

È fondamentale che i servizi veterinari continuino ad attuare le loro molteplici attività, che contribuiscono a garantire un continuum nella fornitura di alimenti sicuri per le popolazioni e a sostenere la loro sussistenza. Gli effetti a valle di COVID-19 su economie, salute degli animali e sicurezza alimentare rimangono più importanti che mai.

Sono circa 200 i Paesi che, in tutto il mondo, hanno avuto casi umani di COVID-19, con centinaia di migliaia di decessi umani. Anche se gli studi suggeriscono che il SARS-CoV-2 sia emerso da una fonte animale e anche se alcuni animali sono stati infettati dalle persone, la diffusione della pandemia è spinta dal contagio inter-umano. Nessuna prova, ad oggi, ha dimostrato che gli animali svolgano un ruolo significativo nella diffusione della malattia.

La natura senza precedenti di questa pandemia e i misteri attorno a questo virus - conclude l'OIE- richiedono approcci nuovi e innovativi per affrontarlo; questi saranno sviluppati solo attraverso la collaborazione intersettoriale e l'azione collettiva.

Responding to the COVID-19 crisis: the contribution of the veterinary profession